Serie A, il commentone della seconda giornata di campionato

Bene Roma e Juventus, all'ultimo respiro il Napoli, mentre cade l'Inter a San Siro. Inoltre, gran inizio campionato anche della Cremonese, che si ritrova in zona Champions a bottino pieno. Arriva ora la sosta, al momento giusto per squadre come Lecce, Torino e Fiorentina.
Cremonese vs Sassuolo
La seconda giornata di Serie A si apre con lo scontro salvezza tra Cremonese e Sassuolo, reduci da un ritorno ben diverso nella massima categoria: la prima ha sbancato San Siro e ha il morale a mille, la seconda invece ha perso contro il Napoli in casa, non rendendosi mai pericolosa nel giro di 90 minuti. La partita allo Zini è molto tattica, con nessuna delle due squadre che si sbilancia per paura di subire l’avversario. Ne viene fuori un match bloccato, che si stappa al 37’: corner perfetto di Jari Vandeputte e incornata decisiva di Terracciano, che sigla il primo gol in assoluto nel nostro campionato. Ma la squadra di Nicola non si ferma qui e, avendo preso consapevolezza dopo l’1-0, si riversa nuovamente in attacco, riuscendo a raddoppiare dopo soli 2 minuti: scippo di Zerbin ai danni di Doig e palla a Sanabria, che salta Walukiewicz e Muric e poi tira, con la deviazione finale e decisiva di Vasquez a concludere l’azione. Uno-due micidiale della Cremo, che riesce a indirizzare una partita che fino a poco prima sembrava complicatissima. I lombardi sono però troppo frenetici e, anziché gestire il doppio vantaggio, rischiano tantissimo a pochi minuti dall’intervallo: prima Audero toglie dall’incrocio una punizione praticamente perfetta di Berardi, poi la sfortuna impedisce a Pinamonti di accorciare, con l’ex Inter che colpisce la traversa e il palo in un colpo solo. I neroverdi non si arrendono e, dopo poco più di un quarto d’ora dalla ripresa del gioco, dimezzano lo svantaggio proprio con Pinamonti: il 99 riceve da Volpato e in girata non lascia scampo ad Audero. Ma è proprio da una follia grigiorossa che si ristabilisce la parità: Fadera salta secco Terracciano e subisce l’intervento ruvido e senza alcun senso da parte di Collocolo, che concede il penalty. Dagli 11 metri è glaciale Domenico Berardi, che torna a segnare in Serie A 621 giorni dopo. Quando il match sembra ormai ai titoli di coda, ecco il colpo di scena finale: Fadera prova a spazzare il più lontano possibile ma Floriani Mussolini si frappone tra palla e gamba, riuscendo a guadagnarsi un tiro dal dischetto al minuto 91. De Luca non trema, batte Muric e consente alla Cremonese di volare in testa alla classifica a bottino pieno.
Lecce vs Milan
In serata si affrontano Lecce e Milan, reduce dalla disastrosa sconfitta nella prima giornata contro la Cremonese. Pronti, via e i rossoneri la sbloccano con Gabbia di testa, ma la rete viene annullata a causa di una spinta proprio del difensore varesino ai danni di Coulibaly. Dopo lo squillo iniziale il Diavolo fatica a rendersi pericoloso, con ampie fasi del match ricche di errori tecnici. La formazione allenata da Massimiliano Allegri sembra nel pallone, ma d’altra parte i salentini non ne approfittano. Dagli spogliatoi i meneghini tornano però con una carica diversa, con maggiore voglia e determinazione. Ed è forse con uno dei peggiori in campo della prima frazione di gioco che sbloccano il match: Gimenez riceve da Saelemaekers all’interno dell’area e trafigge Falcone con un diagonale perfetto, ma anche questa volta il gol viene revocato, stavolta per posizione di offside. Sembra stregata la porta giallorossa, ma ancora per poco: al 66’ Modric pennella un traversone sulla testa di Loftus-Cheek, che di nuca mette il pallone in buca d’angolo. I rossoneri nel finale chiudono la gara, sfruttando un errore clamoroso della difesa avversaria: rilancio lunghissimo di Maignan sul quale Gaspar e Danilo Veiga pasticciano, favorendo la corsa di Pulisic. L’ex Chelsea non può sbagliare solo contro Falcone, migliorando il proprio score personale contro la sua vittima preferita. Primi 3 punti per il Diavolo, mentre è notte fonda in casa Lecce, che ancora non è riuscito a segnare in questo campionato.
Bologna vs Como
Il sabato inizia con le sfide Bologna-Como e Atalanta-Parma. Al Dall’Ara sfida interessantissima, tra un Bologna che ha deluso all’Olimpico contro la Roma e un Como dominante in casa contro la Lazio. Le aspettative vengono ripagate, non tanto in termini di occasioni ma più in qualità del gioco offerto. La prima metà di gara si chiude senza particolari chances da entrambe le parti, esclusa una conclusione potente ma centrale di Orsolini. È proprio il giocatore più simbolico dei felsinei a sbloccare la gara: Castro lavora benissimo il pallone e poi lo appoggia al suo numero 7, che con una rasoiata, anche leggermente deviata, infila Butez e fa 1-0. Riprende da dove aveva lasciato l’esterno italiano, che nella scorsa stagione ha realizzato ben 17 gol tra campionato e Coppa Italia, riportando un trofeo prestigioso a Bologna dopo 51 anni. Nonostante il gol arrivi circa all’ora di gioco, i biancoblu non riescono mai a creare veri e propri grattacapi alla difesa rossoblu. Funziona perfettamente il piano tattico di Italiano, con Lucumi che segue a tutto campo Nico Paz e gli impedisce di giocare liberamente. La vittoria del Bologna può essere vista più in generale come la vittoria strategica di Italiano su Fabregas, che consente ai rossoblu di arrivare a quota 3 in classifica.
Parma vs Atalanta
Il Parma invece ospita l’Atalanta. Primo tempo divertente e pieno di errori, come quello che dopo appena 19 minuti rischia di trasformarsi in gol per la Dea: Mandela Keita perde un pallone sanguinoso al limite dell’area e Scamacca prova a superare Suzuki con un pallonetto, con il palo a negargli la seconda rete stagionale. Dall’altra parte sfiorano invece la rete prima Valenti e poi Bernabé, con il primo tiro che termina di poco a lato e il secondo che viene invece respinto da Carnesecchi. Il secondo tempo è più povero di occasioni, tanto che la prima vera opportunità della ripresa è al 79’ ed è il gol che rompe l’equilibrio: cross di De Roon sul quale fa la sponda Hien, con il pallone che diventa buono per Krstovic a centro area. È molto bravo il montenegrino a proteggere palla e poi ad appoggiare al limite per Pasalic, che con un colpo da biliardo spedisce il pallone nell’angolino. È un gol apparentemente fondamentale, perché può cambiare l’ultima parte di gara: i nerazzurri hanno la possibilità di gestire e di non gettarsi all’attacco, sfruttando eventuali spazi lasciati dai crociati. Ma la squadra di Juric si fa sorprendere, proprio quando il traguardo sembrava ormai prossimo: ottimo calcio di punizione di Valeri per la testa di Del Prato, con la conclusione che viene parata da Carnesecchi. Ma sulla ribattuta il più lesto è Cutrone, che aveva fiutato prima di tutti l’occasione e si è ritrovato completamente da solo in area. Nel finale, Krstovic si divora la chance della partita temporeggiando troppo e consentendo alla difesa gialloblu di rientrare. Altro passo falso per gli orobici, che ancora non sono riusciti a trovare la vittoria in questo avvio.
Napoli vs Cagliari
Si giocano poi Napoli-Cagliari e Pisa-Roma. I campioni d’Italia tornano a giocare al Maradona, contro lo stesso avversario con cui avevano giocato l’ultima, vittoriosa partita lo scorso campionato. Qui non c’è uno scudetto in palio e questo si nota anche dall’atteggiamento dei giocatori in campo: entrambe le squadre sono ordinate e non rischiano eccessivamente, se non per qualche opportunità. A cercare di sbaragliare le carte è specialmente Politano, forse il giocatore più abile in campo a saltare l’uomo: spesso i partenopei cercano di creare superiorità sulla fascia destra per permettere a Politano di crossare in area, dove oltre a Lucca ci sono gli inserimenti dei soliti Anguissa e McTominay. Infatti, il nuovo sistema di gioco del Napoli, già sperimentato nelle ultime gare dell’anno passato, è meno imprevedibile, perché sacrifica un esterno a favore di un centrocampista. È vero che McTominay è un giocatore totale che si allarga con frequenza, ma d’altro canto il dribbling non è la sua qualità migliore. Dunque, Politano o anche Spinazzola, che parte da una posizione più arretrata, cercano di sorprendere la retroguardia rossoblu ma senza riuscire mai a scardinarla. Le opportunità migliori per segnare arrivano nella ripresa, una per Spinazzola e una per Politano, appunto: al 60’ Caprile non si fa beffare dall’ex esterno di Juventus e Roma, che si era liberato di Luvumbo in grande stile; al 69’, invece, il 21 del Napoli riconquista il pallone e da posizione defilata sfiora la rete a giro. Ma nel recupero, sull’ultimo pallone della gara, gli azzurri riescono a sbloccare la partita: Lobotka allarga lateralmente per Buongiorno, che era rimasto in attacco dopo un corner. L’ex capitano del Torino è bravissimo a rimettere in area un pallone rasoterra, che arriva sui piedi di Anguissa: un vero e proprio rigore in movimento, che il senegalese realizza. Vittoria all’ultimo secondo per gli uomini di Conte, bravi e fortunati; una nota di merito anche al Casteddu, che a 20 secondi dal fischio finale stava già pregustando un risultato di assoluto prestigio, a seguito di un match in cui è riuscito a tenere testa alla squadra detentrice dello scudetto.
Pisa vs Roma
Il Pisa torna a giocare davanti al proprio pubblico 34 anni dopo e, ironia della sorte, affronta la Roma, la stessa squadra che aveva fronteggiato nella prima partita casalinga del suo primo e unico campionato nella massima serie. Sono proprio i nerazzurri a partire meglio, che dopo appena 7 minuti impensieriscono e non poco Svilar: bella giocata di Toure e cross perfetto per Meister, con l’estremo difensore portoghese che rinuncia a uscire e in due tempi riesce a bloccare proprio sulla linea di porta. Nella seconda metà di gara cambia però la partita: esce El Shaarawy per infortunio e subentra al suo posto Paulo Dybala. Con questa modifica apportata, Gasperini non solo inserisce un giocatore di estrema qualità, ma migliora proprio il modo di giocare dei giallorossi. In particolare, si accende Matias Soulé: prima riscalda il mancino con una conclusione da fuori, poi trova la rete che sblocca il match, al 55’: Dybala con l’esterno serve Ferguson spalle alla porta, che difende la sfera e poi la cede al talento ex Juve, bravo a coordinarsi rapidamente e a prendere in controtempo Semper. Passano appena 6 minuti e arriverebbe la doppietta del “Flaco” Soulé, ma stavolta il VAR gli nega la gioia del gol: traversone di Dybala, aggancio volante del 2003 e poi tiro ravvicinato, con il pallone che però viene toccato con il braccio durante l’esecuzione della giocata. Sebbene il tocco sia involontario, avviene comunque nell’immediatezza della rete, motivo per cui Collu annulla il 2-0. Nel finale chance gigantesca anche per Dovbyk, che non riesce a sfruttare la cavalcata meravigliosa di Manu Koné. Altra vittoria per Gasp, ancora di misura nonostante le tante occasioni create; esce a testa altissima però il Pisa, che per buona parte della gara ha tenuto testa a una grande squadra.
Genoa vs Juventus
Alle 18.30 di domenica si sfidano sia Genoa-Juventus che Torino-Fiorentina. Al Ferraris il match stenta a decollare, complice la difficoltà della Vecchia Signora di riuscire a creare situazioni pericolose contro una difesa ben schierata e sempre sull’attenti. Di fatti, la squadra di Tudor fatica a entrare in partita, finché Yildiz non sale in cattedra: il turco prima inventa per Gatti, che da posizione più che favorevole non riesce a segnare a causa di un riflesso incredibile di Leali, poi si costruisce da solo l’opportunità per tirare, con David che si divora il tap-in da pochi passi. Nella ripresa i bianconeri però riprendono a faticare, con il Grifone che si riposiziona e chiude tutti gli spazi. Non è un caso che la rete del vantaggio bianconero arrivi da un calcio piazzato, sul quale c’è anche una sbavatura difensiva: gran corner di Kostic e incornata ancora migliore di Vlahovic, lasciato però troppo solo di colpire dal limite dell’area piccola. Dopo aver gestito per gli ultimi 20 minuti di partita, però, le Zebre soffrono negli ultimi istanti di gara: Di Gregorio para con la punta delle dita un tiro a giro di Ekuban e, sul seguente calcio d’angolo, l’incrocio dei pali si oppone alla deviazione aerea di Masini. 3 punti di vitale importanza per Locatelli e compagni, che raggiungono la vetta della classifica e si preparano ad affrontare l’Inter nel miglior modo possibile.
Torino vs Fiorentina
Torino e Fiorentina danno vita all’unica gara senza reti della giornata. Non è un match scoppiettante tra le due squadre, che nonostante creino qualche chance, preferiscono gestire lentamente il possesso palla, addormentando la partita. Nella prima metà di gara ci provano Casadei e Simeone da una parte e Piccoli dall’altra, ma sia De Gea che Israel si fanno trovare pronti e salvano. Nella ripresa non cambia il canovaccio tattico: stavolta l’occasione è però clamorosa, con Kean che da meno di un metro riesce a concludere alto, “salvando” la conclusione di Gosens che sembrava destinata a finire in fondo alla rete. Né i granata né i viola riescono a riscattare la prestazione della prima giornata, dimostrando in particolare poca lucidità negli ultimi metri e anche poca verticalità. Il campionato è sicuramente ancora lunghissimo e forse la sosta arriva proprio al momento giusto per entrambe le squadre, che finora hanno dimostrato pochissimo e tra due settimane cercheranno inevitabilmente di riscattarsi.
Inter vs Udinese
In chiusura, i due posticipi Inter-Udinese e Lazio-Verona. A San Siro i nerazzurri partono subito con il piede giusto e la sbloccano attorno al quarto d’ora di gioco: azione tipica, con Sommer che imposta, Lautaro rifinisce, Thuram punta e Dimarco crossa. Poi è sempre lo stesso Thuram ad addomesticare il traversone e a tentare di tirare verso la porta, con la conclusione che esce fuori sbilenca ma diventa un assist per Dumfries, che non deve fare altro che spingere il pallone in porta. Sembra in discesa per la squadra di Chivu, ma in realtà tutto si complica in fretta: al 25’ errore da matita blu dello stesso Dumfries, che perde l’orientamento e colpisce con il braccio una sponda di Bertola. Marchetti concede il calcio di rigore ai bianconeri e dal dischetto Davis spiazza Sommer e torna al gol dopo quasi 10 mesi. Sembra questa la beffa per il Biscione, ma al 40’ i friulani ribaltano il parziale: incursione palla al piede di Atta e conclusione stupenda con il piatto destro, imparabile. Nei secondi 45 minuti i meneghini provano il tutto e per tutto e cercano di scardinare la difesa ospite, ma senza mai riuscirci: inutili i tiri di Thuram e Calhanoglu, mentre Dimarco vede annullarsi un eurogol per offside sempre della punta francese. Chivu le prova tutte, prima inserendo Pio Esposito e poi aggiungendo anche Bonny, ma nonostante ciò il risultato non cambia. Marotta nel prepartita ha dichiarato che l’Inter non ha bisogno di attingere al mercato, ma in realtà la gara contro l’Udinese ha detto ben altro: contro una squadra così fisica, i nerazzurri non sono riusciti a rendersi pericolosi con i cross dalle fasce, sempre facili prede della difesa; sono proprio queste sfide quelle in cui si sente più di tutte l’assenza di giocatori che saltano l’uomo, che creano situazioni imprevedibili con una giocata. Si è anche vista la difficoltà difensiva del Biscione, con Acerbi (38 anni a febbraio) che ha faticato a tenere il passo di Davis, mentre Bisseck ha confermato le lacune dello scorso anno. Allo stesso tempo, va elogiata la squadra di Runjaic: ha respinto tutti gli attacchi dei padroni di casa senza scrupoli, colpendo i nerazzurri quando ne hanno avuto la possibilità.
Lazio vs Verona
Infine, la Lazio torna a giocare all’Olimpico contro il Verona di Paolo Zanetti. I biancocelesti sono in cerca di riscatto dopo la sconfitta contro il Como e rispondono subito: passano appena 3 minuti e Castellanos riceve da Rovella, difende spalle alla porta e scarica su Guendouzi, bravissimo a piazzare all’angolino. L’Aquila è scatenata e il raddoppio non tarda ad arrivare: Zaccagni punta la difesa scaligera e chiede l’uno-due al Taty, che gliela restituisce con una rabona magnifica. È freddissimo l’ex di giornata a tu per tu con Montipò, che consente ai suoi di andare sul 2-0. Nonostante la meraviglia dei primi minuti e il parziale che si fa via via più ampio, non mancano le solite disattenzioni, che per poco non costano care alla squadra di Sarri: in 3 minuti Harroui conclude centralmente, Bernede centra il palo e Giovane non riesce a superare Provedel, con tutte le azioni che hanno in comune un errore di leggerezza. Ad ogni modo, il primo tempo si conclude con il tris capitolino, che porta la meritata firma di Valentin Castellanos: dopo aver fornito ben 2 assist, il centravanti argentino riesce anche a trovare il gol, depositando in rete un calcio piazzato di Rovella. Negli ultimi minuti c’è spazio anche per il poker di Dia, che appena entrato non sbaglia un tap-in facile facile. Gran ritorno casalingo per Maurizio Sarri, che torna alla vittoria sulla panchina della Lazio a 556 giorni dall’ultima volta.