Serie A spendacciona: 200 milioni ai procuratori 

Frutta, eccome se frutta, il mestiere del procuratore. In Italia e all’estero garantisce introiti milionari. Specialmente nel mondo del calcio. Soltanto i club di serie A nel 2016 hanno sborsato...

Frutta, eccome se frutta, il mestiere del procuratore. In Italia e all’estero garantisce introiti milionari. Specialmente nel mondo del calcio. Soltanto i club di serie A nel 2016 hanno sborsato quasi 200 milioni di euro che sono finiti nelle tasche dei procuratori per provvigioni o intermediazioni. Esattamente 193,3 milioni di euro. Una cifra che è stata resa nota dalla federazione in base all’articolo 8 sulla trasparenza sui compensi elargiti ai procuratori. Che sono sempre più al centro del mondo del calcio, per certi versi fondamentali per le società. Si affidano a loro per arrivare ai giocatori. E magari giocano al rialzo tra per assicurarsi questo o quel talento nella speranza che facciano la loro fortuna. I presidenti duellano e gli agenti passano all’incasso. Nel 2015 la cifra era di poco superiore ai 100 milioni; nel 2016 è quasi raddoppiata. Perché? In primis per il passaggio di Pogba dalla Juve al Manchester United. La storia è nota: Mino Raiola ha incassato in totale 49 milioni, secondo il libro dello Spiegel "Football Leaks". Dei 105 milioni di euro pagati la scorsa estate dalla squadra inglese, 27 milioni sono andati a Raiola e alla sua società Topscore Sports Limited, secondo un accordo firmato dal dg della Juve Giuseppe Marotta e da Raiola. Il Manchester, a sua volta, ha concordato con Raiola l'8 agosto scorso il pagamento di 19,4 milioni di euro in cinque rate entro la fine di settembre del 2020. A questi si aggiunge il compenso dello stesso Pogba per il suo procuratore, cioè altri 2,6 milioni di euro, arrivati dal Manchester e versati all'agenzia di Raiola Uuniqq S.A.R.L., con sede nel Principato di Monaco. In questo contesto va ricordato che Pogba nella prima stagione ha percepito uno stipendio lordo di circa 10,2 milioni di euro, cui si aggiungono 3,4 milioni per i diritti pubblicitari.
Raiola ha fatto il botto con Pogba, perché l’aveva portato a parametro zero alla Juve e nell’accordo era stata inserita una clausola che prevedeva una percentuale al procuratore sulla rivendita.
Non a caso la Juventus è in testa alla speciale classifica: ha pagato quasi 52 milioni di euro ai procuratori; a seguire l’Inter con 23 milioni, il Milan 15 e e la Fiorentina 12. La media è di circa 9,6 milioni di euro per ciascuna squadra.
Ma, ovviamente, la media viene influenzata dalle spese delle big: basti pensare che Fiorentina, Inter, Juventus, Milan, e Napoli hanno speso da sole circa 115 dei 193 milioni complessivi.
Il Pescara... Nell’elenco, ovviamente, c’è anche il Pescara. Che, secondo i dati forniti dalla Figc, ha versato quasi due milioni di euro ai procuratori nell’anno 2016, che prende in considerazione la seconda parte del campionato di serie B chiusa con la vittoria dei play off a Trapani e la prima dell’ultimo disastroso campionato di serie A. Esattamente 1,981 milioni di euro, poco più di quanto speso dal Cagliari e Crotone, anche loro neopromosse.
... e Lotito. Tutti fanno affari con i presidenti. Ma ce n’è uno che recita lo spartito fuori dal coro: si tratta di Claudio Lotito, il patron della Lazio. Che è la società di serie A che meno di tutti ha versato soldi nelle tasche dei procuratori. Appena 723mila euro.
L’accesso alla professione è libera. Non ci sono particolari preclusioni in Italia. Nell’ultimo censimento della Figc, relativo al maggio scorso, erano 870 gli iscritti al registro dei procuratori. Ma quei quasi 200 milioni spesi nel 2016 dai club di serie A, c’è da giurarci, sono finiti nelle tasche di pochi agenti che gestiscono il mercato ad alti livelli, quelli più remunerativi. Agli altri gli spiccioli.
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA