Taccone, Di Luca e Marzoli: trionfi d'Abruzzo al Matteotti

12 Luglio 2017

Domenica settantesima edizione della classica di Pescara: da Moser, Ricci ad Albanese, ecco chi ha fatto la storia della classica pescarese

PESCARA. Il Trofeo Matteotti festeggia domenica l'edizione numero 70. Era il 1° maggio del 1945 quando il corridore veneto Mario Ricci, con la maglia della Legnano, superò il toscano Sergio Maggini e il romagnolo Glauco Servadei aggiudicandosi la prima edizione. Da quel giorno il Trofeo Matteotti di strada ne ha fatta tanta, diventando un appuntamento classico per il ciclismo italiano, nonostante le difficoltà dell'ultimo periodo. Grazie all'impegno di Fulvio Perna e di altri dirigenti dell'Uc Perna la corsa nacque con l'intento di diffondere, dalle strade abruzzesi, un messaggio di pace e di libertà dopo la Seconda guerra mondiale. Fu deciso di intitolarla a Giacomo Matteotti, statista italiano barbaramente ucciso a Roma dai fascisti nel 1924. In attesa del cambio di data (si sposterà a settembre prima del Mondiale), previsto l'anno prossimo, il Trofeo Matteotti si disputa nel mese di luglio per la settima volta negli ultimi dieci anni (nel 2009 e nel 2014 non si è corso).

Matteotti, il ct Cassani sceglie gli azzurri
 

Vittorie e numeri. Tanti i nomi di prestigio nell'albo d'oro del Matteotti, che ha visto ai nastri di partenza campioni del calibro di Fausto Coppi e Johan Museeuw. Da Gino Bartali, vincitore nel 1946, a Felice Gimondi (1970) passando per il belga Roger De Vlaeminck, il "signore delle classiche" (quattro Parigi-Roubaix e tre Milano-Sanremo al suo attivo) che si impose al Matteotti nel 1973 battendo gli italiani Marino Basso e Pierino Gavazzi. L'elenco dei successi importanti continua con Franco Bitossi (1974), Moreno Argentin (1982), il danese Rolf Sorensen (1994), Gianni Bugno (1995), il belga Frank Vandenbroucke (1997) e Paolo Bettini (2008). A vincerla più di una volta sono stati in sette: Francesco Moser (nel 1975, 1976 e 1978), Giuseppe Minardi (1949 e 1955), Pierino Baffi (1962 e 1963), Guido De Rosso (1964 e 1965), Wilmo Francioni (1971 e 1977), Francesco Casagrande (1998 e 1999) e Filippo Pozzato (2003 e 2007).
Nel 1994 Davide Cassani, attuale ct della nazionale azzurra, si piazzò al terzo posto. Lo scorso anno la vittoria è andata al 20enne campano Vincenzo Albanese ai danni del romagnolo Manuel Belletti e del brianzolo Davide Viganò. Quest'ultimo è arrivato terzo anche nel 2015, quando a sorprendere tutti era stato il russo Evgeny Shalunov. In totale, le vittorie italiane sono 56, quelle straniere 13. Tra gli stranieri comandano i danesi e gli svizzeri (tre successi ciascuno), seguiti dai belgi (due vittorie) e da cinque nazioni a quota uno (Svezia, Australia, Bielorussia, Ucraina e Russia). Il Trofeo Matteotti ha ospitato il campionato italiano di ciclismo professionistico nel 1965, nel 1975 e nel 1995 incoronando, rispettivamente, Michele Dancelli (che vinse il tricolore grazie alla regola, in vigore fino al 1965, della somma dei punti totalizzati in tre gare), Francesco Moser e Gianni Bugno. Il patron Renato Ricci sperava di riportare quest'anno il campionato italiano a Pescara, ma a spuntarla, tra la delusione degli organizzatori, è stato il Piemonte. Per ben sei volte il vincitore del Matteotti si è poi laureato campione del mondo successivamente: è stato il caso di Ercole Baldini, Marino Basso, Felice Gimondi, Francesco Moser, Moreno Argentin e Gianni Bugno.
I successi abruzzesi. Vito Taccone, Danilo Di Luca e Ruggero Marzoli sono finora gli unici corridori abruzzesi ad essersi aggiudicati il Trofeo Matteotti. Il 24 luglio 1966 Vito Taccone vinse l'edizione numero 21 precedendo Felice Gimondi e il trevigiano Adriano Durante. Fu l'ultimo acuto importante della carriera del Camoscio d'Abruzzo. A distanza di 38 anni, il 4 luglio 2004, Danilo Di Luca (in maglia Saeco) si aggiudicò il Matteotti allo sprint battendo il parmense Paolo Bossoni e lo svizzero Oscar Camenzind. A Ruggero Marzoli, portacolori dell'Acqua&Sapone, andò invece l'edizione numero 60, disputata il 3 luglio 2005, davanti al varesino Paolo Bailetti e all'umbro Fortunato Baliani. Tra gli abruzzesi c'è stato chi ha soltanto sfiorato il successo sulle strade di casa: nel 1982 e nel 1985 Palmiro Masciarelli si piazzò al secondo posto alle spalle, rispettivamente, di Argentin e Gavazzi; Stefano Giuliani è arrivato due volte al terzo posto, nel 1984 (vittoria dell'australiano Wilson) e nel 1990 (vinse Chiesa davanti al compianto Franco Ballerini).
Il pinetese Alessandro Spezialetti (oggi direttore sportivo dell’Androni), nel 2003, fu battuto dal veneto Filippo Pozzato, mentre nel 2012 il pescarese Fabio Taborre dovette accontentarsi del gradino più basso del podio alle spalle del genovese De Negri e dello sloveno Kump.
Gaetano Lombardino
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