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Uefa Futsal Cup, il Pescara si gioca il 3° posto

Canal illude i biancazzurri, poi si scatena l’Inter Movistar e sfuma il sogno di vincere la coppa. Domani la finale per il terzo posto contro il Benfica

Cuore e grinta non sono bastati. Il Pescara ha perso 4-2 la semifinale di Uefa Futsal Cup e deve dire addio ai sogni di Champions. Al traguardo finale è l'Inter Movistar che alza le braccia il cielo. I biancazzurri, però, non hanno sfigurato e il gol del poker spagnolo è arrivato a 7" dalla fine. Un primo tempo, specie nei 10' iniziali, giocato con intensità. Ottimo l'approccio alla gara, imperdonabili due amnesie difensive. Il Delfino ha tenuto botta ai campioni spagnoli, che domani in finale incontreranno i russi dell'Ugra, mentre i pescaresi si giocheranno il bronzo con il Benfica. Il Pescara parte subito forte e mette paura ai padroni di casa dell'Inter Movistar, spinti dai 5mila del Palacio Multiusos di Guadalajara. I biancazzurri sono aggressivi in difesa e provano a sfruttare ogni minimo errore degli spagnoli per colpire. Rescia, dopo 2', fa capire ai madrileni che il Delfino non è lì per caso. Le combinazioni con Grello ci sono, ma è Canal che porta in vantaggio i pescaresi. Alla fine, come anticipato ieri, il laterale Mauro Canal è stato schierato dal Pescara, nonostante la sospensione comminatagli in Italia per doping a causa dell'utilizzo di una crema proibita. Ed è lui che fa esplodere la panchina biancazzurra con un gran gol, grazie al lancio millimetrico di Cuzzolino. Il Pescara c'è. Tutto bello fino al 9', quando Ricardinho trafigge il portiere. Gli spagnoli prendono coraggio e sospinti dal "muro verde" dei propri tifosi fanno venire i brividi con Ricardinho, Rafael e Cardinal. Quest'ultimo segna il gol del momentaneo 1-2, dopo una lettura sbagliata in difesa di Rescia. I madrileni hanno il vento in poppa e provano in tutti i modi a bucare la rete. Il primo tempo si chiude così e il Pescara, nonostante lo svantaggio, mostra vitalità. La convinzione c'è, ma dopo 33" dall'inizio della seconda frazione è Rafael che manda in tilt la difesa di Colini, che si lascia sorprendere prima da Mario Rivillos e, poi, da Rafael, il quale buca la retroguardia biancazzurra depositando in rete la palla del 3-1 spagnolo. Il quintetto pescarese accusa il colpo e va in confusione per qualche istante. Colini si sbraccia dalla panchina e pian piano i suoi riprendono coraggio. Rescia, Salas, Borruto e Canal mettono alle strette la difesa dell'Inter Movistar, come al 10', quando Jesus Herrero deve fare gli straordinari per limitare Rescia. Gli iberici sfruttano i contropiede, il Pescara prova a pungere con Grello portiere di movimento a 5' dalla fine. E' l'assedio biancazzurro. Ed ecco che arriva il gol della speranza con Salas, al 18', bravo a far esplodere i tifosi pescaresi. Colini insiste con Grello portiere di movimento e si gioca gli ultimi 60" in una bolgia. Ma stavolta la grinta non basta. L'Inter sfrutta un contropiede dopo un errore del Pescara e chiude i conti a 7" dalla fine con Rivillos. Rimpianti tanti per il Delfino, specie per i due errori difensivi che sono costati l'accesso in finale. «Abbiamo giocato contro un squadra forte e non abbiamo sfigurato, anzi», ha detto Colini a fine gara. «Approccio super, siamo stati bravi a trovare il gol del vantaggio e ci siamo divorati un gol clamoroso. Poi, però, due errori clamorosi difensivi li abbiamo pagati a caro prezzo». Colini attacca anche la classe arbitrale italiana. «Tanti falli in Europa non vengono ravvisati, mentre in Italia siamo troppo severi. Questa cosa non va bene».

Abbattuto il presidente Danilo Iannascoli: «Non abbiamo giocato benissimo, specie dopo il gol del pareggio, ma abbiamo lottato fino in fondo contro una squadra forte».

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