Calcio serie B

Verso Bari-Pescara: al San Nicola lunedì ci sarà lo sciopero del tifo

5 Dicembre 2025

Manifestazione contro il presidente Luigi De Laurentiis (foto) e il prefetto vieta la vendita dei biglietti ai residenti in Abruzzo

BARI. Che non fosse una partita entusiasmante, era chiaro già da qualche giorno. Ma che Bari-Pescara dell'8 dicembre diventasse un atto penitenziale di due squadre piene di problemi, era meno preventivabile. L’astronave, così viene chiamato lo stadio San Nicola disegnato dall'archistar Renzo Piano, nel giorno festivo dell’Immacolata, rimarrà semideserto. E sarà la (poco) degna scenografia di una partita che avrà semmai qualcosa da dire, fuori dal terreno di gioco. Bari è una polveriera. Nemmeno il cambio di allenatore, con il ritorno in panchina di Vincenzo Vivarini, freschissimo ex del Delfino, ha contribuito a far ritrovare serenità alla tifoseria biancorossa, che si sente presa in giro dalla famiglia De Laurentiis, proprietaria della società. E ha deciso di alzare la voce. «Lasciamo lo stadio vuoto», è l’appello lanciato dagli ultrà baresi, «viviamo giorni bui».

La situazione si è esacerbata dopo la sconfitta per 5-0 rimediata ad Empoli e il “confronto” tra alcuni tifosi e un paio di tesserati del Bari, sul volo che li riportava a casa. Lunedì, il capoluogo pugliese assisterà ad una prima manifestazione, in mattinata, davanti alla prefettura. La protesta proseguirà nel pomeriggio, all’esterno dello stadio, in corrispondenza dell’accesso alla curva nord, durante l'incontro. In un impianto che può contenere 60mila spettatori, nell’ultima partita giocata in casa e persa con il Frosinone - costata il posto al tecnico Fabio Caserta - ce n’erano 10mila. Lunedì, mancheranno anche molti dei cinquemila abbonati. In questo clima pesante, le autorità di pubblica sicurezza hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni per consentire la trasferta dei supporters del Pescara per il match in programma lunedì, alle ore 17,15. Ne erano previsti 700, che avrebbero raggiunto la Puglia con ogni mezzo. Prima l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e, dopo, il Casms (Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive), hanno dato indicazioni precise sulla possibilità che la partita tra Bari e Pescara potesse diventare rischiosa per l’ordine pubblico, visti i disordini accaduti una decina di anni fa e l’antipatia che ancora separa le due tifoserie. Così, il prefetto di Bari, dopo aver sentito il questore, ha firmato l’ordinanza che vieta la vendita dei biglietti ai residenti in Abruzzo e la chiusura del settore ospiti del San Nicola.