L'abbraccio tra i due cannonieri del Pescara, José Machìn e Cristian Galano (7 reti)

IL PESCARA AL 4° POSTO

Zauri supera Oddo, Pillon nel mirino 

Il 4-3-2-1 funziona sempre più. Il ruolino del tecnico biancazzurro è più alto rispetto alla stagione dell’ultima promozione in A

PESCARA. Fischiato in passato, ma ora raccoglie solo applausi. Il suo calcio sta entrando nel cuore dei tifosi. Ha impiegato un po’ di tempo, come giusto che sia, a mettere a punto il suo bolide biancazzurro e adesso, dopo gli ultimi ritocchi nella galleria del vento, ha messo il turbo. Luciano Zauri corre, corre veloce, con il suo Pescara. Un Delfino che ha balbettato in avvio, ma che adesso va spedito come un treno. Nove punti nelle ultime due settimane, dieci gol fatti e due subiti. Numeri che certificano un rilancio clamoroso, con il Pescara capace di arrampicarsi fino al quarto posto in classifica con 19 punti conquistati.
La squadra di Zauri pian piano sta venendo fuori mettendo in vetrina tutti i pezzi migliori. Il passaggio al 4-3-2-1 ha dato sicurezza, brio e armonia alla manovra. Avvicinare Machìn e Galano il più possibile alla porta è stata una grande intuizione dell’allenatore di Pescina, che ha capito l’importanza di avere in rosa gente abile nel palleggio e negli inserimenti. In tal senso, Memushaj e Palmiero sono stati determinanti, come lo stesso Busellato, che ha dinamite nelle gambe e una capacità di rendimento alla distanza che pochi hanno in campionato.
Geometrie, fantasia e quantità, un mix che Luciano Zauri ha già visto nell’anno della promozione in A con Massimo Oddo in panchina. Lui era il braccio destro dell’attuale allenatore del Perugia, che le cose migliori, nella stagione 2015-2016, le ha fatte vedere con l’albero di Natale, il modulo che anche Zauri sta utilizzando. Ai tempi a centrocampo c’era Torreira, con Verre e Memushaj, e, dietro al bomber Lapadula, rifinivano Benali e Caprari. Uomini diversi, campionato diverso, ma l’impianto tattico e l’organizzazione sono simili.
Il Pescara di Luciano Zauri sta primeggiando in diverse classiche. La prima è quella dei gol segnati. Con 22 reti, infatti, il Delfino ha il miglior attacco della cadetteria. Non solo, perché primeggia anche negli assist, con il capitano Ledian Memushaj (8), senza dimenticare la verve offensiva di Galano, che, con i suoi sette gol, può puntare al podio dei cannonieri.
Zauri ha già superato il suo amico Oddo, che, quattro anni fa, dopo 12 giornate aveva raccolto 18 punti (7° posto), con 16 gol fatti e 15 subiti, e punta a raggiungere anche Bepi Pillon e Zdenek Zeman. Pillon l’anno scorso dopo 12 gare era avanti di 3 punti (22), rispetto a questo Pescara, con il secondo posto alle spalle del Palermo. Il boemo, invece, nel 2011, di punti ne aveva 29 e anche lui era al secondo posto in graduatoria. I numeri di Zauri sono simili a quelli di Zeman, che a novembre del 2011 aveva all’attivo 29 gol fatti e 18 subiti.
Luciano da Pescina evita sorrisi e facili trionfalismi, continua a lavorare mantenendo un profilo bassissimo. Sa bene che il suo Delfino ha margini di miglioramento importanti e nel prossimo mese ha la possibilità di giocarsi tre scontri diretti molto importanti. Si inizierà venerdì 22 novembre, all’Adriatico, contro la Cremonese di Marco Baroni. Il 7 dicembre la trasferta umbra, quando ci sarà la sfida con il Perugia di Oddo e, poi, il 14, si chiuderà il trittico di gare terribili allo Stirpe di Frosinone, conto i ciociari. Il Pescara ha messo il turbo, ora bisognerà mantenere i giri altissimi. Anche per aumentare applausi e consensi.
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