Sono finiti in tre sotto accusa per i reati, a vario titolo, di natura tributaria e di indebita percezione di finanziamenti pubblici. Tra le linee di credito ottenute in maniera fraudolenta anche una legata alle imprese in emergenza a causa del Covid
D'Amico era accusato di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e peculato: «Non ho mai dubitato della bontà del mio operato». Scagionati anche l’ex preside Traini e Mattioli