A 9 anni dal sisma del centro Italia, il sindaco D’Alberto: «La ricostruzione a Teramo è realtà»

25 Agosto 2025

E sull’accelerata data dal commissario Castelli aggiunge: «Ha fatto bene a proseguire sulla strada voluta da Legnini»

TERAMO. A nove anni dal sisma, le ferite materiali e sociali sono ancora evidenti in tutto il Centro Italia. Ed anche il capoluogo aprutino fa i conti con una ricostruzione lenta, centinaia di sfollati, quartieri disgregati ed edifici pubblici con cantieri in attesa di partire. Il municipio tra tutti. Il commissario Guido Castelli nell’ultimo report ha evidenziato come ci sia stato un cambio di passo con la sua governance. Condizione che il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, conferma riavvolgendo però il nastro di un iter composto da fasi articolate.

«Prendiamo atto dei dati illustrati dal commissario Castelli, che confermano la complessità di una ricostruzione che per anni ha dovuto fare i conti con una normativa e degli strumenti ordinari a fronte di una situazione straordinaria, e come sindaci proseguiamo in quell’attività di gestione della ricostruzione pubblica che da parte nostra non è mai venuta meno», dice D’Alberto, «Una ricostruzione, quella pubblica, che di fatto è partita in ritardo proprio per via di un quadro normativo e di risorse inadeguate e che si è sbloccata solo nel 2020 grazie all’opera di semplificazione messa in campo dall’ex commissario straordinario Giovanni Legnini che, nell’interlocuzione costante con i territori, è riuscito a costruire una governance intorno alla figura dei sindaci. Sindaci che, tra mille difficoltà legate anche alla totale inadeguatezza delle risorse inizialmente stanziate – come dimostrano gli aumenti dei finanziamenti che la cabina di coordinamento continua ad autorizzare in tutto il cratere – hanno lavorato di concerto con la struttura commissariale. Un lavoro, quello di Legnini, portato avanti dal commissario Castelli, che ha avuto la capacità di non smantellare l'assetto definito in quegli anni e che, proseguendo in continuità con quanto messo in campo fino alla sua nomina, sta lavorando a fianco dei sindaci, forte anche della sua esperienza come primo cittadino, per proseguire in quel percorso di semplificazione necessario».

Quindi ora gli strumenti sono sufficienti?

«Ritengo che sul fronte della semplificazione serva ancora ulteriore coraggio. Ne abbiamo avuto un esempio con la ricostruzione degli edifici di culto, che ha seguito una strada a sé e che a ha visto una semplificazione burocratica spintissima i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti».

I segni del sisma e di una ricostruzione lumaca a Teramo, dopo nove anni, sono però evidenti. Ci sono scuole e il municipio che attendono ancora di essere cantierizzate. A che punto siamo?

«Non siamo fermi. La nostra città si è mossa in linea con i cambiamenti normativi che hanno interessato il processo di ricostruzione e oggi, mentre molte realtà non hanno ancora un progetto definitivo per molte opere, come evidenziato dai dati di Castelli, Teramo ha un cronoprogramma chiaro e definito con tutte le opere inserite nell’ordinanza speciale 6, al netto della De Jacobis e del palazzo municipale, già appaltate, oltre ai lavori sulla scuola di Villa Ripa – che rappresentava l’intervento più piccolo di quel pacchetto – già conclusi. Anche l'intervento sul palazzo municipale di piazza Orsini, che rappresenta uno degli interventi più complessi dell'intero cratere sismico, andrà a gara entro il 2025, dopo aver ottenuto i primi di agosto l'approvazione definitiva del progetto da parte della cabina di coordinamento, con l'aumento di oltre 2 milioni di euro di finanziamento rispetto alla somma inizialmente prevista, per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro. Per la De Jacobis, anche per gestire la situazione di difficoltà creata dal sequestro del Delfico, abbiamo seguito un percorso diverso e adesso, grazie all'interlocuzione con la struttura commissariale, l'intervento seguirà la procedura rapida. Per quanto riguarda la scuola San Giuseppe, dove l’importo finanziato è passato dai 4.114.733 euro iniziali agli attuali 7.964.580, il cantiere è partito 9 mesi fa con l’ultimazione prevista per aprile 2027, mentre sono stati appaltati i lavori per i Braga, dove il finanziamento è passato da 5 milioni iniziali agli attuali 9.544.046, e quelli per la Savini, per un finanziamento complessivo di 9.341.959 euro rispetto ai 4414.878 iniziali. Entrambi i cantieri partiranno a ottobre».

Tra le scuole che solo di recente sono entrate nel circuito del finanziamento c’è la Molinari.

«Abbiamo ottenuto il finanziamento su questa scuola, che sta fungendo da scuola jolly, e che non era stato previsto in passato, per 8.882.303 euro, Inoltre abbiamo portato avanti un'importante operazione, in collaborazione con la struttura commissariale, sulla Fornaci Cona che sarà riconsegnata a settembre».

Tra gli edifici chiusi dal 2016 c’è il museo archeologico Savini. Qual è la situazione?

«È fuori dalle ordinanze speciali. Quando ci siamo insediati non esisteva alcun progetto, quindi nessun finanziamento. Noi l’abbiamo messo in sicurezza con risorse nostre e ottenuto, nel dicembre 2022, un finanziamento di 9.360.000 euro. Anche in questo caso si tratta di un intervento complesso che sta seguendo il suo corso».

Guardando la città adesso, quale fotografia ne viene fuori sotto l’aspetto della ricostruzione?

«Oggi abbiamo un programma chiaro e definito su tutto il patrimonio comunale danneggiato dal sisma e abbiamo ottenuto su tutte le opere aumenti importanti rispetto alle risorse iniziali. Siamo dunque perfettamente in linea con il percorso di rinascita dei nostri territori, che in ogni caso dobbiamo accelerare sviluppando quello spirito di ricostruzione delle realtà del Centro Italia che hanno subito le conseguenze, per anni, di una normativa inadeguata. Voglio concludere rivendicando la bontà della scelta operata da questa amministrazione di ricostruire le scuole in centro e di fare dialogare gli interventi di ricostruzione con quelli di rigenerazione urbana e sociale e ci auguriamo che adesso ci possa essere una decisa accelerazione anche della ricostruzione residenziale in capo all'Ater, alla quale ribadiamo il nostro aiuto e la nostra vicinanza, che in questi anni non sono mai venuti meno».

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