TERAMO

Aggressione in carcere, assistente di polizia penitenziaria in Pronto soccorso

L'uomo è stato preso alla gola e malmenato da un detenuto a causa di una telefonata negata

TERAMO. Un detenuto prende alla gola un assistente di polizia penitenziaria, lo strattona e lo malmena. Solo la professionalità dell'agente e l'aiuto di altro personale riesce a evitare il peggio. A innescare l'ira del detenuto è stato il permesso negato per una telefonata. 

A darne notizia sono i sindacati della polizia penitenziaria. "È sempre più drammatica la situazione negli istituti di pena abruzzesi in generale e a Teramo in particolare", dice Francesco Pinnelli della Uil Pa Polizia penitenziaria, "proprio nella struttura carceraria teramana si è consumato stamattina l'ennesimo dramma. Un assistente di polizia penitenziaria è stato brutalmente malmenato e quasi strozzato da un detenuto di origini siciliane".

Il fatto è accaduto nella sezione "protetti", sove sono reclusi chi ha consumato reati di violenza sessuale o comunque reati moralmente non accettati dalla restante popolazione detenuta ( qui per mesi è stato recluso Salvatore Parolisi).

"I motivi del gesto", riferisce il sindacalista, "sembrerebbero legati a una telefonata non spettante ma pretesa dall'energumeno. Al momento il poliziotto è sottoposto alle cure del caso nel Pronto soccorso. Non si hanno ancora notizie precise sul suo stato di salute anche se non è difficile immaginare quale sia in questo momento lo stato d'animo del malcapitato".

Pinnelli torna sull'utilizzo del Taeser nelle carceri. Per il segretario Uil questa rappresenterebbe l'arma migliore per fronteggiare questa tipologia di casi e bene farebbe chi di competenza a sollecitarne l'adozione.

"La situazione al carcere di Castrogno è al limite del collasso", denuncia il sindacalista, "ad aggravare la situazione ci si mette anche il Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria Lazio Abruzzo e Molise che, non si capisce per quale ragione, nella serata di ieri ha tradotto presso l'Istituto teramano 6 detenuti che hanno gettato scompiglio pare per le ubicazioni a loro assoggettate e dagli stessi non gradite".