Teramo

Alpinisti morti sul Gran Sasso: ritrovati zaino e scarpone. E c’è un indagato

7 Agosto 2025

Novità nell’inchiesta sulla morte dei due amici Luca Perazzini e Cristian Gualdi, entrambi di Santarcangelo di Romagna, rimasti bloccati il 22 dicembre scorso in montagna durante una bufera di neve

TERAMO. Nuovi atti entrano nell’inchiesta aperta dalla Procura sui due alpinisti morti sul Gran Sasso a cominciare dal risultato della consulenza tecnica disposta sui telefonini e da poco depositata. Ma all’esame di investigatori e inquirenti da poco c’è anche il contenuto dello zaino appartenuto a uno dei due che è stato ritrovato di recente insieme a uno scarpone perso sempre dallo stesso alpinista. Si tratta di materiale ritrovato nel corso di un apposito sopralluogo disposto dalla pm Laura Colica, titolare del fascicolo aperto per omicidio colposo, che ha delegato le indagini ai carabinieri forestali.

L’inchiesta con un indagato (iscritto come atto dovuto in presenza di accertamenti irripetibili) è stata aperta dopo gli esposti dei familiari del 42enne Luca Perazzini e del 48enne Cristian Gualdi, i due alpinisti riminesi che a dicembre sono morti sul versante aquilano del Gran Sasso dopo essere rimasti bloccati a causa di una forte ondata di maltempo che ha ritardato anche l’intervento dei soccorsi. I familiari sono assistiti dagli avvocati Francesca Giovannetti e Luca Greco di Rimini. L’esposto dei familiari è nato dal presupposto di voler comprendere se sul Gran Sasso, nel giorno in cui due alpinisti arrivarono, ci fossero le condizioni sufficienti per consentire il libero accesso in quota anche a fronte dell’allerta meteo che era stata diramata dalla Protezione civile. Altra questione sollevata dai legali è stata quella della segnaletica. Nell’ambito delle attività delegate dall’autorità giudiziaria, i carabinieri hanno da subito acquisito svariata documentazione e i telefonini dei due alpinisti su cui la Procura ha disposto una consulenza tecnica che da poco è stata rimessa all’autorità giudiziaria. I corpi dei due uomini, ritenuti alpinisti esperti, vennero individuati il 27 dicembre scorso quando il miglioramento del tempo aveva consentito il sorvolo aereo e la partenza delle squadre da terra. Quel giorno i due vennero ritrovati esattamente nello stesso luogo da cui domenica 22 dicembre era stato lanciato l'allarme.

La richiesta d’aiuto era arrivata proprio da uno dei due riminesi dopo che l’altro era scivolato verso la Valle dell'Inferno e aveva perso alcuni elementi di vestiario, tra cui uno scarpone. La calzatura è stata ritrovata insieme allo zaino in un punto in cui potrebbero essere stati trascinati con lo scioglimento della neve. Dopo un primo esposto presentato a gennaio, nel mese di aprile i familiari dei due ne hanno presentato un altro. L’integrazione dell’esposto riguarda l’eventuale utilizzo di un mezzo dell’aeronautica militare per i soccorsi dei due. 

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