Analisi sui pomodori all’odore di varechina

Il fenomeno colpisce solo la qualità "a pera" Fra un mese le analisi chiariranno se è pericoloso

TERAMO. Attenzione ai pomodori “a pera” che odorano di varechina. Sono diversi i casi di consumatori in provincia di Teramo che hanno avverito lo strano odore provenire da questo pomodoro tipico dell’Abruzzo, tanto che è stato recentemente oggetto di un progetto di recupero da parte dell’Arssa. Alcuni si sono rivolti alla Federconsumatori, altri direttamente alla Asl. E il Sian (servizio di igiene degli alimenti) di Teramo ha avviato un'indagine inviando campioni all’istituto zooprofilattico per le analisi.

"Abbiamo riscontrato alterazioni di carattere organolettico in alcuni pomodori e nelle passate fatte in casa, tutte relative alla varietà 'a pera'", spiega Maria Maddalena Marconi, responsabile del servizio, "in sostanza emanano odore di ipoclorito di sodio, cioè varechina. Dall’indagine che abbiamo condotto è emerso che molte aziende agricole da cui provengono questi pomodori hanno usato lo stesso prodotto fitosanitario (usato per combattere malattie e parassiti delle piante, ndr)".

I campioni prelevati sono stati inviati all’istituto 'Caporale' per le analisi, i cui risultati però saranno pronti fra circa un mese. "Sono in corso", conferma Marconi, "accertamenti per capire di che sostanza si tratta e se è pericolosa. Nel frattempo consigliamo di non consumare i pomodori che emanano odore di varechina".

Impossibile censire le aziende agricole che hanno usato il prodotto fitosanitario che ha scatenato una simile reazione. "E’ un prodotto di libera vendita, per cui non c’è l’obbligo di registrazione", spiega la dirigente del Sian, "intanto la grossa multinazionale che ha immesso sul mercato il prodotto è stata avvisata, mi sembra stia anche risarcendo gli agricoltori. Si tratta di un prodotto registrato recentemente, a fine 2008, per cui sono state fatte sperimentazioni in varie regioni ma non in Abruzzo. Di conseguenza non è stato testato sul pomodoro 'a pera'".

Non è sicuro, ma forse la varietà tipica abruzzese contiene una sostanza, un enzima, che fa reazione col fitofarmaco. Martedì si terrà una riunione in Regione dove si potrà fare il punto della situazione e capire quanto il fenomeno sia esteso. La responsabile del Sian precisa, peraltro, che la situazione è sotto controllo. "I pomodori che odorano di varechina si autoeliminano dal mercato: i negozianti avvertono l’odore e non li comprano", osserva.
Il problema, in questa fase, è più per le conserve di pomodoro fatte in casa. "Invitiamo i consumatori a fare una prova empirica: aprire a campione due-tre bottiglie di conserva", afferma Pasquale Di Ferdinando di Federconsumatori, "se si sente odore di medicinale occorre portare la bottiglia alla Asl per le analisi". Di Ferdinando parla anche di un allerta dato dall’Arsaa a luglio "ma a quanto pare, non è stato veicolato con efficienza". L’associazione annuncia azioni legali: "sia per la tutela della salute che per il danno subito dai cittadini che saranno costretti presumibilmente a distruggere le scorte alimentari".