Arrestati i capi della Cerin, la srl che riscuote i tributi a Teramo

L’inchiesta non riguarda il capoluogo aprutino ma il Comune di Bitonto e altri centri del barese. Giuseppe e Mario Colapinto avrebbero sottratto milioni di euro di tasse versate dai contribuenti

TERAMO. Avrebbero intascato per anni milioni di euro pagati dai contribuenti di varie città italiane senza poi versarli nelle casse di Comuni per i quali svolgono il servizio di riscossine tributi. Tra questi c’è anche Teramo, ma l’inchiesta riguarda altre città, soprattutto in Puglia. Con l’accusa di peculato continuato in concorso, la guardia di finanza di Bitonto ha posto agli arresti domiciliari Giuseppe Donato e Mario Colapinto, padre e figlio di 62 e 35 anni, ritenuti amministratori di fatto della Cerin srl di Bitonto, la società che si occupa della riscossione dei tributi anche per il Comune di Teramo. Su disposizione della magistratura barese i finanzieri hanno anche sequestrato beni immobili nella disponibilità dell’impresa, per un valore complessivo di cinque milioni di euro, che sarebbero stati acquistati con denaro pubblico. Al momento sono in corso altre perquisizioni. L’operazione, chiamata “Cornucopia”, è frutto di indagini avviate due anni fa su presunte irregolarità gestionali della società indagata.

Tra i beni sequestrati anche un conto corrente aperto presso l’ufficio postale di Bitonto,sul quale erano depositati 60mila euro, lo stesso conto dove venivano versate le tasse riscosse dai cittadini. I soldi incassati, secondo gli inquirenti, venivano poi dirottati sui conti di altre società – ritenute solo delle scatole – dai quali venivano prelevati dai due indagati per effettuare acquisti di immobili e altri beni. L’inchiesta per ora riguarda mancati versamenti al Comune di Bitonto – al quale sarebbero stati sotratti oltre 3 milioni di euro in tre anni – ed altri cinque comuni della provincia di Bari, ma le indagini vengono estese anche ad altri centri dove la società Cerin ha in affidamento il servizio di riscossione tributi.

Teramo sembra esclusa dall’indagine perché i contribuenti versano le tasse direttamente sul conto corrente dell’amministrazione comunale e non, come avviene altrove, sul conto della Cerin che poi provvede (o dovrebbe provvedere) a riversarli sui conti dei Comuni per i quali svolgono il servizio. A Teramo, dunque non ci sarebbe nessun problema: la Cerin non maneggia direttamente il denaro dei cittadini, ma si occupa solo di gestire le pratiche di riscossione.

La società di Bitonto ha iniziato a gestire la riscossione dei tributi per contro del Comune di Teramo dal maggio del 2014, dopo aver vinto una gara d’appalto non priva di problemi e polemiche. A cominciare dal fatto che Giuseppe Donato Colapinto, all’epoca amministratore unico della società, era da poco finito agli arresti domiciliari per una precedente inchiesta sull’assegnazione del servizio di riscossione in un paese della provincia di Napoli. Tuttavia i legali del Comune di Teramo stabilirono che la documentazione presentata dalla Cerin – sulla quale pendeva il rischio dell’esclusione dalla graduatoria a favore della seconda classificata – era in regola e che di conseguenza l’appalto poteva essere aggiudicato legittimamente. La concessione del servizio di riscossione tributi ha una durata di 5 anni, quindi scadrà nel 2019. (e.a.)

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