Artoni: ecco i miei dieci uomini d’oro

Cda Banca di Teramo, il presidente uscente presenta la squadra e svela: «Abbiamo delle perdite ma sono contenute»

TERAMO. «Dal 2012 usciamo in perdita ma ci sono importanti valori che hanno dato risultati eccellenti». Così Cristiano Artoni, presidente della Banca di Teramo tira le somme di un anno difficile per tutto il mondo finanziario, e non solo. Il presidente, alcuni consiglieri, il direttore generale Roberto Profeta e Fernando De Flaviis, in qualità di consulente, illustrano la situazione della banca. Tutti, tranne i tecnici, presentano la lista che si presenterà alla assemblea dei soci del 18 maggio chiamata ad eleggere il nuovo consiglio d’amministrazione. I toni sono misurati, anche se appare evidente che la prospettiva di una competizione con la seconda lista capeggiata dal vice presidente vicario uscente Aladino De Paulis non fa piacere a nessuno.

Il bilancio 2012. Il presidente sottolinea dunque che c’è stata una perdita d’esercizio di 1,29 milioni, anche se poi, a conti fatti, la redditività complessiva vede una perdita di 500mila euro. Sottolinea però che c’è un aumento rispetto al 2011 del 33% del portafoglio titoli di proprietà. La banca dunque ha aumentato gli investimenti, così come ha aumentato il margine di intermediazione (il ricavato dall’intermediazione del denaro, in pratica commissioni e interessi) a più di 8 milioni, il miglior risultato dalla costituzione della banca. Negativo il margine di interesse, in flessione dell’1,8% per effetto della contrazione dello spread fra tassi di interesse attivi e passivi. Artoni sottolinea anche l’abbattimento dei costi operativi (-2,81%).

Nel dettaglio entra il consigliere Carmine Tancredi, che sottolinea come «la banca va vista su uno spettro di tre anni. Quest’anno c’è stata una forte politica di accantonamento dei crediti deteriorati, tant’è che il margine operativo è stato impiegato proprio su questo fronte. L’anno prossimo contiamo di portare la banca a un sostanziale pareggio e quello successivo arrivare alle performance di utili che ci aspettiamo». Tancredi inquadra l’attuale situazione della Bcc nella «peggior crisi mai ricordata, non è nemmeno paragonabile a quella del 1929». E annuncia che la banca punta su organizzazione e servizi, su una curva di redditività tramite operazioni di rinegoziazione e sul riposizionamento della banca, ora attenta non solo alle imprese ma anche alle famiglie. «Nel 2014 contiamo di divenire una banca di assoluta eccellenza, fra le prime Bcc». Anche Tancredi, come Artoni, sottolinea estrema liquidità - 44 milioni - perchè ritiene che questa «sia la forza della banca».

De Flaviis ha sottolineato che la Banca di Teramo è una «banca locale, con filiali sono nel Teramano e non abbiamo velleità di fare investimenti oltre confine», ricordando che «l’Abruzzo purtroppo economicamente è una delle peggiori regioni in Italia e le banche scontano una percentuale altissima di sofferenze».

E per il futuro sono si prevedono nè esuberi nè contratti di solidarietà. Anzi, annuncia Primo Pompilii ci saranno cospicui investimenti nella formazione. Ma ci sarà anche una spending review ferrea «che purtroppo prevede un taglio di spese di rappresentanza, non ci sarà più il mecenatismo del compianto onorevole Tancredi», sottolinea il nipote.

La lista. Artoni annuncia che si ripresenterà all’assemblea dei soci l’intero consiglio uscente, tranne tre persone. Sono gli “scissionisti” De Paulis e Franco Eugeni, ma anche Carmine Tancredi, che non si può candidare perchè non ha i requisiti, non essendo iscritto nel libro dei soci da più di due anni in quanto prima era presidente di Finabruzzo ed era incompatibile con la qualifica di socio. Al posto dei tre, in lista entrano l’avvocato vibratiano Vincent Fanini, il commercialista Roberto Tondini e il geologo-imprenditore Marcello Catalogna. Nella lista “La continuità nell’insegnamento dell’onorevole Antonio Tancredi” figurano anche gli uscenti Pompilii, Franco Cifoni, Alessandro Maria Caccia, Lisanna Marcozzi, Sandra Di Giacinto, Alberta Ortolani e naturalmente Artoni. E sulla seconda lista, “Rinnovamento”, Artoni ossera che «noi non facciamo certo guerra a nessuno, ma ci auguriamo di avere successo perchè la continuità è il vero valore». E Tancredi: «non è una lista contraria, vuole solo dare un segnale diverso sulla banca. In passato c’è stato l’onorevole Tancredi in grado di fare una sintesi, ora non c’è più. Però ci è dispiaciuto». Sulla critica fatta da De Paulis, sulla scarsa attenzione ad alcune zone, fra cui la Val Vibrata, Cifoni replica che la candidatura di Fanini dimostra proprio il contrario.

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