Atr, è Graziani il nuovo amministratore

Il tribunale lo nomina alla Composites, Terracciano dichiara chiusa l’amministrazione straordinaria e dice addio

COLONNELLA. Atr, si chiude un’era e ne inizia una nuova. Con una nota a istituzioni, banche e sindacati il commissario Gennaro Terracciano dichiara cessata l’amministrazione straordinaria del gruppo specializzato in produzioni in carbonio. Una presa d’atto che segue alla nomina da parte del tribunale di un amministratore giudiziario per la più grande delle aziende del gruppo, l’Atr Composites. Sarà il commercialista teramano Christian Graziani ad amministrare l’azienda che per effetto delle sentenze della Corte di cassazione è tornata in bonis. In sostanza i due ex curatori, Mauro Di Dalmazio e Gianfranco Magrini all’epoca presentarono ricorso solo contro il decreto che ammetteva l’Atr all’amministrazione straordinaria. La Composites probabilmente sarà dichiarata fallita: le quote societarie sono detenute dall’Atr srl, che a sua volta è fallita.

«Le organizzazioni sindacali stanno chiedendo un incontro con l’amministratore giudiziario», esordisce Giampiero Dozzi della Fiom Cgil, «per capire quale sarà la gestione dei dipendenti. Molti dei 350 operai in cassa integrazione fanno capo alla Composites. Stanno aspettando di vedere che cosa succede dal 22 febbraio, quando è scaduta la cassa integrazione. Non si sa come procedere per la tutela dei lavoratori. Ci sono lavoratrici in maternità che venivano pagate direttamente dal commissario straordinario, che ora hanno problemi con il pagamento degli affitti». «La priorità è definire condizioni positive affinchè si possa proseguire l’attività e garantire gli ammortizzatori sociali», aggiunge Gianluca Di Girolamo (Uil), «infatti ora è cambiato lo scenario ednon si sa che fine farà il decreto di proroga della Cigs promosso dall'amministrazione straordinaria. Non c'è nomina ufficiale dei curatori delle altre aziende del gruppo, quindi non abbiamo interlocutori. Non è possibile nemmeno fare l’anticipo Tercas della Cigs in quanto non c'è una prestazione in essere. Tutto ciò in un'apparente indifferenza delle istituzioni che si ricordano dell'Atr a corrente alternata». Anche Antonio Liberatori (Fim Cisl) è preoccupato: «Sono passati tre mesi da quando è scaduta la Cigs e non si sa che fine fa l’azienda. Nessuno si assume la responsabilità di prendere in mano la situazione. Non ci resta che tornare a fare rumore».

Intanto oggi si svolgeranno 2 ore di sciopero alla Veco di Martinsicuro. Ieri si doveva svolgere in Provincia un incontro ma l’azienda l’ha rimandato. C’è di nuovo in ballo il progetto di spostare la fonderia per utilizzare l’area, centrale, per altri scopi urbanistici. Ma i sindacati temono che quello che si dice sarà uno spostamento di pochi chilometri si trasformi nella perdita dei cento posti di lavoro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA