Bancomat clonati, truffati in cento

Conti ripuliti da Nairobi, New York e Milano grazie alla finta tastiera. Aumentano le denunce, i prelievi illeciti toccano gli 80mila euro. La trappola scoperta dal direttore

GIULIANOVA. Non si fermano le denunce per la mega truffa messa a segno da ladri informatici ai danni del bancomat del Monte dei Paschi di Siena, in via Galilei. Gli esposti dei clienti hanno superato quota cento creando non poche difficoltà alla locale stazione dei carabinieri dove, in pochi giorni, si sono presentate decine di persone per raccontare le proprie disavventure on-line. 

I prelievi illeciti ammonterebbero a diverse decine di migliaia di euro. Una stima approssimativa sembrerebbe attestarsi intorno alla cifra di 80mila euro, anche se il direttore della filiale Tommaso Scatena è cauto: «Solo quando cesseranno le transazioni di prelievo ed uso fraudolento delle carte clonate allora potremo quantificare il danno complessivo».  Intanto, i dati identificativi delle carte clonate (il numero delle stesse più il codice Pin) sarebbero stati venduti dai manipolatori del bancomat non soltanto all'estero. Infatti, dopo diverse operazioni provenienti da Paesi lontani e più precisamente da Nairobi e da New York, negli ultimi tempi l'uso delle carte clonate sarebbe avvenuto sul territorio nazionale. Si parla di Milano, Imperia ed altre città del nord, ma con utilizzo esclusivo di apparecchi bancomat di Poste Italiane. Si tratterebbe, dunque, di una banda ben attrezzata e con le idee chiare in grado di piazzare velocemente, via internet, i dati immagazzinati attraverso una tastiera fasulla ed uno skimmer posizionato nella feritoia utilizzata dalla clientela per introdurre la carta.  Una trappola a regola d'arte scoperta solo quando il direttore Scatena, dovendo effettuare un prelievo, si è accorto dell'inghippo. Sembra che il sistema sia stato posto in essere dai malviventi intorno al 24 aprile ed i dati raccolti sarebbero spalmati su oltre dieci giorni di operazioni effettuate dai titolari di carte di credito o bancomat. Tra questi anche diversi correntisti clienti in altri istituti di credito per i quali occorrerà maggior tempo per quantificare gli importi ed il numero delle operazioni.  Intanto i carabinieri di Giulianova, sulla scorta delle immagini che ritraggono uno dei truffatori in azione attorno al dispositivo bancomat, starebbero indagando su una banda specializzata dell'est europeo. Si parla di bulgari e romeni. Gli inquirenti non escludono fiancheggiatori locali. Le indagini dei militari della compagnia giuliese vanno avanti velocemente e non è escluso che già nelle prossime ore possano esserci delle importanti novità.

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