Teramo

Bici sfrecciano in centro storico a Teramo: incidenti e liti, ma zero controlli

22 Settembre 2025

Ciclisti maleducati fanno slalom tra pedoni, arredi urbani e cantieri lungo i corsi principali della città. Residenti e commercianti chiedono più vigilanza. La Fiab: «Troppi i mezzi modificati e non a norma»

TERAMO. Biciclette indisciplinate nel centro storico della città. O meglio, ciclisti maleducati che sfrecciano, di giorno e di notte, senza regole e senza rispetto per i pedoni lungo corso San Giorgio, De Michetti e Cerulli. Un fenomeno, quella della pericolosità delle due ruote condotte senza prudenza, che le cronache hanno raccontato sistematicamente per tutta l’estate soprattutto nelle zone costiere ma che non risparmia neppure Teramo.

Se il passaggio, e passeggio, in bici c’è sempre stato nel cuore storico della città, da qualche tempo la situazione si sta facendo pericolosa anche in virtù dell’assenza di controlli. Una precisazione è doverosa: nell’area che va dal corso vecchio fino a corso San Giorgio, non vi è un espresso divieto di transito per le due ruote. L’unico cartello, all’ingresso di corso San Giorgio, è quello blu che indica l’area pedonale. Tuttavia a far da padrona è spesso la maleducazione di giovani e meno giovani in sella alle loro bici. C’è chi sfreccia a forte velocità, chi si muove con mezzi elettrici modificati e fuori norma, chi se la prende coi pedoni urlandogli contro come se fosse titolare di un percorso esclusivo e riservato. Non sono mancati incidenti: persone a passeggio sfiorate pericolosamente o urtate da ciclisti frettolosi. Residenti del centro storico raccontano anche di cagnolini al guinzaglio colpiti da bici lungo corso San Giorgio e di frequenti battibecchi, anche dai toni animati, tra chi passeggia a piedi e ciclisti poco accorti.

Anche i commercianti lamentano la piega che la situazione sta prendendo, soprattutto per quanto riguarda gruppi di giovanissimi alla guida di bici modificate che fanno veri e propri slalom tra pedoni, arredi urbani e cantieri presenti lungo i corsi principali. Ed è proprio sui controlli, invocati da residenti e commercianti, che interviene Gianni Di Francesco della Fiab: «La bicicletta è una grande risorsa, ma è chiaro che la maleducazione può renderla pericolosa: servono educazione e controlli specie nei confronti di mezzi chiaramente non a norma».

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