Bimba con 2 madri, la protesta del Pd: "Grave la petizione contro il riconoscimento"

A Teramo non si placano le polemiche sull’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale. Dopo la presa di posizione del centrodestra, arriva la risposta dei Dem
TERAMO. C'è la sentenza 68/2025 della Corte Costituzionale, che rende possibile registrare genitori dello stesso sesso in caso di procreazione medicalmente assistita all'estero, poi c'è il riconoscimento di una bambina da parte della madre intenzionale, formalizzato al Comune di Teramo; e poi ci sono una petizione contro questo riconoscimento e l'attacco a chi questa petizione l'ha promossa. Accade in Abruzzo. "Una battaglia che nulla ha a che fare con la realtà, dove la famiglia esiste a prescindere, né con la tutela dei diritti, tantomeno quelli dei bambini - dichiara il segretario regionale Pd, Daniele Marinelli, con Marielisa Serone, responsabile Diritti Pd Abruzzo, e Roberta Tomasi, portavoce Conferenza donne Dem - Quella composta da due madri è una famiglia a tutti gli effetti. Lo ha stabilito la Corte e ha fatto bene il sindaco di Teramo a rispettare e attuare la decisione, garantendo alla bimba la continuità affettiva e giuridica con entrambe le madri".
La petizione, indirizzata al Presidente della Repubblica "per tutelare la famiglia naturale e i diritti dei minori", è promossa dal Dipartimento Famiglia della Lega Abruzzo con il Team Vannacci Famiglia e Diritti Umani e il direttivo Donne di Destra. Al Capo dello Stato si chiede di segnalare la gravità della sentenza "che scardina l'ordine naturale e giuridico dei legami familiari", e si sollecita il Governo a contrastare automatismi nel riconoscimento delle coppie omogenitoriali. "Quel che più colpisce e preoccupa è che non c'è una sola parola sul benessere della bambina - rimarcano oggi in una nota gli esponenti Dem - Chi strumentalizza la vicenda mostra solo quanto si sia disposti a ignorare la realtà giuridica pur di alimentare la guerra culturale contro le famiglie omogenitoriali".
"Il riconoscimento della bambina è atto pubblico di assoluta rilevanza giuridica, che produce effetti pieni e immediati e dovrà essere annotato sull'atto di nascita dal Comune di residenza - aveva dichiarato la settimana scorsa il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto - Il Comune ha fatto ciò che era giusto e doveroso, limitandosi a riconoscere un diritto che trova fondamento nella Costituzione e a dargli attuazione". La normativa prevede che il riconoscimento avvenga sia contestualmente alla dichiarazione di nascita sia in seguito, dinanzi all'Ufficiale dello Stato Civile di qualsiasi Comune, senza vincolo territoriale (art. 254 c.c.; art. 43 DPR 396/2000) e che poi sia trasmesso al Comune di iscrizione dell'atto di nascita - in questo caso Silvi - affinché venga annotato. Poi il Comune aggiornerà l'anagrafe della minore, registrando la madre intenzionale come ulteriore genitore.
"Il Comune di residenza ha fatto le sue valutazioni e ha deciso di chiedere indicazioni a ministero e Prefettura - aveva sottolineato D'Alberto - Il Comune di Teramo ha deciso di garantire immediatamente un diritto. Chi invoca la 'famiglia naturale' non tutela nessuno - conclude la nota del Pd Abruzzo - e vuole negare dignità e diritti a chi oggi vive realtà familiari diverse da un modello unico, ormai superato. Nel 2025 è inaccettabile dover ancora ribadire che i diritti dei bambini vengono prima di ogni ideologia. E lo ripeteremo ogni volta che sarà necessario".
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