Bimba morta perché lasciata in auto Il padre pronto a patteggiare 8 mesi

Teramo. Lo scorso 18 maggio Elena Petrizzi, 2 anni, venne dimenticata dal padre in auto. Morì quattro giorni dopo per lo shock termico. Ora il padre Lucio è pronto a patteggiare. L'ultima parola spetta al gip

TERAMO. Va verso una rapida definizione la vicenda giudiziaria legata alla morte della piccola Elena Petrizzi, la bimba di due anni che il 18 maggio scorso, a Teramo, venne dimenticata dal padre nell'auto per cinque ore e, a causa dello shock termico, morì quattro giorni dopo all'ospedale Salesi di Ancona. Il padre, Lucio Petrizzi, docente di veterinaria all'università di Teramo, è pronto a patteggiare una pena di otto mesi per omicidio colposo.

Su questa pena concordano l'accusa - rappresentata dal pm Bruno Auriemma - e la difesa, l'avvocato Pierluigi De Rosa, che prima ancora della chiusura dell'inchiesta hanno definito l'ipotesi di patteggiamento. L'ultima parola spetta però al giudice per le indagini preliminari davanti al quale verrà fissata a giorni l'udienza in camera di consiglio.

Il gip, infatti, potrebbe valutare non congrua la pena concordata tra le parti. In ogni caso, appare evidente - e comprensibile - sia da parte della pubblica accusa che da parte della famiglia Petrizzi l'intenzione di chiudere nel modo più rapido e indolore possibile la vicenda sul versante giudiziario. Su quello umano, i genitori di Elena stanno purtroppo scontando, dal 22 maggio scorso, una condanna a vita.

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