Bimbo intossicato dal tacchino

Rischiò di morire dopo il pranzo, in tre finiscono sotto processo

GIULIANOVA. Ultima udienza ieri pomeriggio al tribunale di Giulianova, davanti al giudice Giovanni Cirillo, per il caso della mamma e del figlio di 9 anni intossicati dal tacchino alla canzanese. L'accusa per i tre imputati è quella di aver adulterato l'alimento preparato e poi venduto.

Davanti al giudice sono finiti Marco Franco D'Alberto, 35 anni, il padre Secondo D Alberto, 63 anni, e la madre Rosaria Giansante, 57 anni, tutti e tre di Martinsicuro, soci amministratori della ditta a conduzione familiare che gestisce l'attività di somministrazione, anche ambulante, di prodotti alimentari. 

Secondo l'accusa (il pm titolare delle indagini è David Mancini) i tre avrebbero preparato e venduto al pubblico del tacchino alla canzanese che sarebbe stato adulterato attraverso una sbagliata e colposa applicazione dei nitriti (sostanze tossiche usate nella conservazione e colorazione di prodotti alimentari) immessi in misura superiore a quelle massime consigliate, rendendo così il prodotto pericoloso per la salute pubblica.

L'episodio avvenne il 23 settembre del 2006 quando la donna e il bambino che all'epoca aveva 9 anni, figlio di un conosciutissimo avvocato di Martinsicuro (di cui non possiamo citare il nome per non rivelare l'identità di un minore) si sentirono male in casa dopo aver mangiato il tacchino acquistato dal venditore ambulante.  Il primo a dare l'allarme fu proprio l'avvocato che si trovava in casa.

Madre e figlio giunsero all ospedale di Giulianova in condizioni gravissime, con segni di cianosi e difficoltà respiratorie. I due successivamente vennero trasferiti all'ospedale Umberto I di Roma dove il piccolo per giorni venne ricoverato in prognosi riservata. Successivamente le sue condizioni, grazie anche all'intervento immediato dei medici, migliorarono. 

I tre commercianti vennero rinviati a giudizio nel dicembre del 2007. Per tre anni al tribunale di Giulianova si sono susseguite decine di udienze, tra rinvii e testimonianze, tra cui quelle di numerosi esperti nominati dalle parti. Ieri c'è stata l'ultima udienza con il pubblico ministero che ha chiesto un anno ed otto mesi. La sentenza era attesa per la tarda serata.

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