Bimbo sparito, ci sono le lettere

Madre e patrigno si scrivono in carcere, il pm sequestra le missive

TERAMO. E' in alcune lettere sequestrate dalla procura la chiave del giallo del neonato di Folignano sparito il 25 giugno. Le missive sono quelle scritte dai genitori, entrambi in carcere.

L'attenzione sarebbe puntata, in particolare, su alcune missive scritte dal padre e indirizzate alla moglie.

L'uomo, che ha tentato il suicidio in una cella del penitenziario di Ascoli, in un primo momento aveva sostenuto che il piccolo era stato portato in Svizzera da alcuni parenti, ma successivamente ha detto che il bimbo è morto. Senza però aggiungere altro.

E proprio qualche giorno fa la procura di Ascoli, che ha in mano l'inchiesta, ha chiesto un incidente probatorio per sentire nuovamente i genitori del neonato.

La richiesta arriva dopo che nei mesi scorsi entrambi i coniugi, accusati di omicidio, maltrattamento e occultamento di cadavere, sono già stati interrogati dai pm ascolani Cinzia Piccioni e Carmine Pirozzoli, cambiando più volte versione. Ad agosto il padre (assistito dall'avvocato Felice Franchi) ha chiesto di voler parlare con i magistrati e ha detto che il bambino era morto. Nel corso dei precedenti interrogatori aveva sempre sostenuto che il bambino, figlio di sua moglie, fosse vivo, affidato ad alcuni parenti in Svizzera. Ma tutte le ricerche fatte in questa direzione dai carabinieri non hanno dato nessun esito. L'uomo, che qualche settimana fa ha tentato il suicidio in cella bevendo candeggina, non ha aggiunto altro. Dopo le sue parole gli investigatori sono tornati nuovamente nella zona di Castel Trosino dove, secondo la versione della moglie, sarebbe stato sepolto il piccolo. Ma del cadavere nessuna traccia. Nei mesi scorsi, nel carcere di Castrogno, è stata nuovamente ascoltata anche la mamma del piccolo. La donna ha fornito la sua ennesima versione sostenendo, questa volta, che il piccolo è caduto in casa e poi è stato lanciato dal padre fuori dal finestrino dell'auto. La donna, però, non ha saputo fornire spiegazioni sul posto in cui questo sarebbe avvenuto. Ai magistrati ha detto di non ricordare bene. Ora le loro dichiarazioni saranno cristallizzate nel corso di un incidente probatorio chiesto dalla procura.

Non solo. Non è escluso, infatti, che i magistrati ascolani possano decidere anche di mettere a confronto i due coniugi. Uno di fronte all'altro per cercare di capire chi dice la verità.

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