Bimbo, tracce di sangue a casa e nell'auto

Ora le analisi dei Ris devono stabilire se è del piccolo scomparso o dei genitori
ASCOLI. Le tracce di sangue sono state trovate. I Ris che l'altroieri ispezionato palmo a palmo la mansarda di Folignano hanno trovato tracce ematiche sul sedile destro dell'auto della coppia.
E labili tracce sono state trovate anche in casa. Molte delle tracce biologiche sono vecchie, probabilmente risalgono a mesi fa. Adesso saranno le analisi nei laboratori di Roma del Ris - anche sui vestiti della madre - a sciogliere l'arcano. Solo le analisi infatti potranno chiarire se si tratta di sangue del neonato di due mesi e mezzo scomparso o di qualche altro membro della famiglia. Lunedì é previsto nella caserma di Tor di Quinto a Roma un vertice tra le parti sulla prosecuzione della perizia. Ma i risultati delle analisi non si avranno prima di una ventina di giorni.
Solo allora si saprà quale dei due genitori dice la verità, se la madre, K,R., 24enne originaria di Corropoli, che sostiene che il piccolo è morto in un incidente domestico, o se il padre, D.P. di 30, originario di Nereto, secondo cui il bimbo è vivo. In un primo momento D.P. sostenne la tesi della moglie che aveva raccontato ai carabinieri di aver trasferito con l'auto il corpo del bimbo già morto nelle campagne di Castel Trosino. Ma dopo esser stato arrestato insieme alla moglie e cambiato legale il trentenne ha cambiato versione affermando che il bambino é ancora vivo.
Racconto sostenuto anche dai nonni paterni, che in più occasioni, ieri ad esempio ai microfoni Rai, hanno ribadito che il nipotino è vivo. «Al 98-99% mio nipote non è morto e credo sia in Svizzera. Però dov'è veramente lo sa solo Katia, almeno penso, perché da Katia non si "caccia" niente», ha detto il padre di D.P. secondo cui l'accaduto «é un fattaccio che prevedevo visto cosa é accaduto con i primi due figli». Il fratello e la sorella maggiori del bimbo scomparso sono infatti stati dati in affidamento.
Se il nonno consiglia la pista Svizzera, i carabinieri allo stato dei fatti privilegiano quella tedesca. «Stiamo concentrando la nostra attenzione, a livello informativo soprattutto, all'estero e in particolare alla Germania, dopo che gli appoggi in Svizzera della donna sono stati verificati. Sotto osservazione sono tutti i parenti e gli affini della coppia che hanno avuto relazioni o hanno ospitato i genitori del bambino negli ultimi tempi», dichiara il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, Alessandro Patrizio. Non è escluso, che nelle prossime ore il padre - che attraverso il suo legale, Felice Franchi, si é dichiarato disponinile - venga chiamato dal pm Carmine Pirozzoli per un confronto con la moglie. Si mormora, peraltro, che i due sarebbero in procinto di separarsi. Intanto lunedì è previsto l'arrivo al carcere di Teramo di Alessandro Meluzzi, psichiatra docente all'università di Torino, nominato consulente dall'avvocato di K.R., Francesco Ciabattoni. Intanto i carabinieri torneranno oggi a Castel Trosino per un'altra battuta.
E labili tracce sono state trovate anche in casa. Molte delle tracce biologiche sono vecchie, probabilmente risalgono a mesi fa. Adesso saranno le analisi nei laboratori di Roma del Ris - anche sui vestiti della madre - a sciogliere l'arcano. Solo le analisi infatti potranno chiarire se si tratta di sangue del neonato di due mesi e mezzo scomparso o di qualche altro membro della famiglia. Lunedì é previsto nella caserma di Tor di Quinto a Roma un vertice tra le parti sulla prosecuzione della perizia. Ma i risultati delle analisi non si avranno prima di una ventina di giorni.
Solo allora si saprà quale dei due genitori dice la verità, se la madre, K,R., 24enne originaria di Corropoli, che sostiene che il piccolo è morto in un incidente domestico, o se il padre, D.P. di 30, originario di Nereto, secondo cui il bimbo è vivo. In un primo momento D.P. sostenne la tesi della moglie che aveva raccontato ai carabinieri di aver trasferito con l'auto il corpo del bimbo già morto nelle campagne di Castel Trosino. Ma dopo esser stato arrestato insieme alla moglie e cambiato legale il trentenne ha cambiato versione affermando che il bambino é ancora vivo.
Racconto sostenuto anche dai nonni paterni, che in più occasioni, ieri ad esempio ai microfoni Rai, hanno ribadito che il nipotino è vivo. «Al 98-99% mio nipote non è morto e credo sia in Svizzera. Però dov'è veramente lo sa solo Katia, almeno penso, perché da Katia non si "caccia" niente», ha detto il padre di D.P. secondo cui l'accaduto «é un fattaccio che prevedevo visto cosa é accaduto con i primi due figli». Il fratello e la sorella maggiori del bimbo scomparso sono infatti stati dati in affidamento.
Se il nonno consiglia la pista Svizzera, i carabinieri allo stato dei fatti privilegiano quella tedesca. «Stiamo concentrando la nostra attenzione, a livello informativo soprattutto, all'estero e in particolare alla Germania, dopo che gli appoggi in Svizzera della donna sono stati verificati. Sotto osservazione sono tutti i parenti e gli affini della coppia che hanno avuto relazioni o hanno ospitato i genitori del bambino negli ultimi tempi», dichiara il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli, Alessandro Patrizio. Non è escluso, che nelle prossime ore il padre - che attraverso il suo legale, Felice Franchi, si é dichiarato disponinile - venga chiamato dal pm Carmine Pirozzoli per un confronto con la moglie. Si mormora, peraltro, che i due sarebbero in procinto di separarsi. Intanto lunedì è previsto l'arrivo al carcere di Teramo di Alessandro Meluzzi, psichiatra docente all'università di Torino, nominato consulente dall'avvocato di K.R., Francesco Ciabattoni. Intanto i carabinieri torneranno oggi a Castel Trosino per un'altra battuta.
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