Teramo

Bollette della luce non pagate: il Comune di Teramo citato a giudizio

8 Ottobre 2025

Al centro della vicenda ci sono vecchie fatture non saldate o saldate in ritardo per 57mila euro relativamente al periodo 2017-2019. L’amministrazione crea un gruppo di lavoro per ricostruire la vicenda e si affida a un legale

TERAMO. Bollette della luce non pagate, o pagate in ritardo, delle quali ora il Comune di Teramo dovrà rispondere in tribunale. L’ente pubblico, infatti, avrebbe un debito verso Enel di circa 57mila euro relativo a fatture del periodo 2017-2019. Nelle scorse settimane al Comune è stato notificato l’atto di citazione in giudizio da parte della Banca Sistema Spa, in qualità di cessionaria del credito vantato dalla società Enel Energia. Da qui la necessità per l’amministrazione di adoperarsi per affrontare il contenzioso: il primo step è stato quello di costituire un gruppo di lavoro interdisciplinare che dovrà ricostruire le annualità al centro delle contestazioni e i numerosi passaggi di competenza tra settori ed aree intervenuti nel corso degli anni.

Il gruppo di lavoro si compone di tecnici, dirigenti e funzionari che, a vario titolo, hanno gestito o seguito in passato la materia, al fine di recuperare in modo puntuale le informazioni pregresse, evitare dispersioni nella ricostruzione dei fatti e mettere insieme tutti gli atti istruttori necessari per la difesa in giudizio. Il gruppo di lavoro, definito Unità di progetto intersettoriale, è stato già istituito tramite determinazione dirigenziale e vede responsabili o referenti dell’area dell’avvocatura, dell’area della programmazione strategica, dell’area dei lavori pubblici, dell’area del welfare e servizi al cittadino.

Nel corso delle attività di ricostruzione della vicenda, l’Unità di progetto potrà essere integrata anche da ulteriori figure professionali interne, incluse quelle che hanno seguito la vicenda in passato.

L’obiettivo è quello di raccogliere e analizzare la documentazione utile alla ricostruzione dei fatti, alla valutazione delle responsabilità amministrative e alla predisposizione degli atti difensivi.

La somma al centro del contenzioso deriverebbe da forniture di elettricità per uffici comunali nel periodo immediatamente successivo al sisma: l’ente, sulla base di alcune norme legate proprio al post terremoto, inizialmente non avrebbe pagato le fatture e solo successivamente avrebbe saldato in parte il dovuto. La società di energia elettrica ha ceduto il credito alla Banca Sistema Spa che ha così avviato l’azione verso l’amministrazione chiedendo il pagamento di poco più di 57mila euro: una somma che contempla anche more e interessi maturati. La vicenda è seguita dall’assessora agli affari generali e affari legali Pina Ciammariconi.

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