Bontempi, picchetto nella tenda fornita dalla Protezione civile

Martinsicuro, il presidio degli operai ai cancelli continua 24 ore su 24 grazie all’aiuto dei volontari Dipendenti divisi tra chi appoggia la creazione di una cooperativa e chi pensa che sarà un fallimento

MARTINSICURO. Da dieci giorni continua ininterrotto il presidio degli operai davanti ai cancelli della fabbrica di giocattoli Bontempi. I 94 dipendenti sono, nei fatti, divisi. Una parte continua a manifestare mentre altri hanno sposato l’idea della cooperativa che permetterebbe di continuare a lavorare a circa 30 operai.

LA TENDA. Chi ha scelto di aderire al picchetto davanti ai cancelli adesso ha anche l’aggravante del maltempo. I manifestanti hanno chiesto aiuto al sindaco Paolo Camaioni e l’amministrazione comunale si è rivolta alla Protezione Civile di Villa Rosa e al presidente della Croce Verde Marcello Monti, che hanno fornito ai manifestanti una tenda sotto cui ripararsi.

LA COOPERATIVA. «Abbiamo creato una cooperativa in modo da poter continuare a lavorare. Un estremo rimedio per far lavorare un terzo dei dipendenti sperando che la situazione migliori». Questo il commento di quanti hanno sposato e creato la strada della cooperativa. «Abbiamo creato i presupposti per continuare a lavorare. Abbiamo incontrato la società proprietaria dei capannoni ed abbiamo trovato l’accordo per l’affitto così come abbiamo incontrato i fornitori per ricominciare a lavorare. Impiegheremo 25-30 operai del plesso di Martinsicuro sperando che si creino le condizioni per integrare altre maestranze. Abbiamo anche preparato un piano di lavoro che presenteremo agli operai ed ai sindacati. Il nostro intento è non far morire lo stabilimento di Martinsicuro che tanto ha dato in fatto di mano d’opera. Il tempo, però, stringe e siamo vicini alle fiere del settore. Se non si risolve velocemente la situazione i prodotti che sarebbero realizzati a Martinsicuro non saranno presentati alle fiere e tutto salterà. Se si trova una società che continua a produrre e riassuma tutti i dipendenti noi siamo pronti a fare,c on assoluta soddisfazione, un passo indietro. Altrimenti quella che stiamo percorrendo è l’unica strada per salvaguardare, almeno, parte dei lavoratori».

IL PICCHETTO. Di tutt’altro parere il pensiero di chi presidia l’azienda e che si dice pronto al picchetto ad oltranza. «Una cooperativa che parte dall’ex amministratore delegato della Bontempi che garanzie può dare visto a come è stata ridotta l’azienda?», si chiede chi giorno e notte presidia i cancelli, «hanno creato la cooperativa senza coinvolgere tutte le maestranze. Un’azione che ha messo fuori gioco i possibili acquirenti dell’azienda. Non possiamo condividere la strada della cooperativa che sembra nascondere altre situazioni. Avevamo chiesto di fare un’unica società che contemplasse la cooperativa e il commerciale insieme, visto che adesso sono due società divise: la richiesta è stata subito bocciata. Questo significa che in qualsiasi momento la società commerciale può togliere le commesse alla cooperativa e produrre, con il marchio Bontempi, altrove. Continueremo il presidio fino a quando non ci verrà detto come verranno riassorbiti i circa 70 dipendenti che rimarranno fuori dalla cooperativa».

IL SINDACO. «Dopo aver partecipato a tutti i tavoli: provinciali, regionali e ministeriali», commenta il sindaco Paolo Camaioni «prendiamo atto con preoccupazione che gli sforzi profusi non hanno creato le condizioni affinchè la Bontempi potesse proseguire regolarmente la propria attività. La costituzione di una cooperativa rappresenta un rimedio potenziale per salvare parte dei posti di lavoro, ma non essendo stato preventivamente condiviso con lavoratori e sindacati sta generando questa situazione di tensione tra gli operai ai quali confermiamo la nostra vicinanza. Invitiamo l’azienda alla massima chiarezza nei loro confronti fermo restando che continueremo a seguire questa delicata vertenza con tutta l’attenzione che merita».

Sandro Di Stanislao

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