C’è il patto Pd-Articolo 1:  «Centrosinistra più forte» 

Tensione per la rivendicazione del “Cittadino governante” sul candidato sindaco D’Ignazio (Dem): «Le imposizioni sono perdenti». Di Massimantonio: «Basta veti»

GIULIANOVA. Sancito l’accordo tra Pd e Articolo Uno: correranno insieme alle prossime comunali. Il patto è stato siglato nella serata di mercoledì, con una riunione nella sede di via Turati alla quale hanno partecipato dirigenti dei due partiti, alla presenza del segretario regionale del Pd Daniele Marinelli, del commissario comunale Giovanni Lolli e dei segretari provinciali Piergiorgio Possenti e Stefano Alessiani. Assente l’ex sindaco Francesco Mastromauro che attualmente è un semplice militante Dem. Oggetto della riunione, la situazione del centrosinistra a otto mesi dall’appuntamento con le urne. «Dal confronto sereno e costruttivo», evidenziano i dirigenti dei due partiti, «è emersa la necessità di rafforzare l’azione politica comune, nonché di avviare la condivisione delle scelte politiche e l’allargamento della base degli iscritti del Pd». Nei prossimi giorni sarà definito lo statuto e organizzato il congresso cittadino dei Democratici.
Tuttavia continuano a fare rumore le dichiarazioni inserite nel lungo comunicato diffuso dal “Cittadino governante”, secondo cui, la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra spetterebbe al prorio gruppo. Non la pensa così Giorgio D’Ignazio del direttivo regionale del Pd. «In un regime di collaborazione reciproca», afferma l’esponente dei Dem, «per poter provare vincere, non sono opportune fughe in avanti: l’unità viene prima di tutto, è il momento della responsabilità, miriamo a riportare il modello regionale sul territorio. Il candidato sindaco», conclude, «deve essere concordato, le imposizioni diventano perdenti: va ribadito che non abbiamo veti su nessuno». Anche Unione popolare, chiamata in causa nel comunicato del “Cittadino governante”, interviene attraverso il portavoce Daniele Di Massimantonio. «Il Cittadino governante sembra affetto da vittimismo autoreferenziale e celebrativo», afferma, «non sono stati posti veti rispetto al loro gruppo, ma nei nostri confronti ho percepito un atteggiamento di chiusura. Siamo contrari», conclude Di Massimantonio, «sia alla politica del veto, sia a quella dei numeri e dei rapporti di forza: non è vero che chi ha preso più voti nella scorsa tornata elettorale, ha il diritto di esprimere il candidato sindaco».
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