Cabina esplosa in spiaggia a Giulianova: un video incastra i vandali

Il manufatto di cemento dello chalet Alta Marea è stato completamente distrutto da un potente petardo. Nelle immagini si vedono distintamente quattro giovani

GIULIANOVA. È un video a incastrare quattro giovani vandali che che hanno fatto esplodere con un potente petardo una cabina di cemento dello stabilimento balneare Alta Marea, sul lungomare monumentale. L’episodio risale al 27 dicembre scorso, ma, a fare la differenza nell’indagine in corso da parte dei carabinieri di Giulianova è proprio il video registrato nella notte dalla telecamera di sicurezza dello stabilimento balneare.

Nel filmato si distinguono chiaramente i quattro vandali andare verso le cabine utilizzate dai bagnanti per cambiarsi o custodire gli attrezzi del mare, gettare all’interno attraverso l’oblò un potente petardo e schizzare via velocissimi, consapevoli della carica distruttiva del fuoco d’artificio. L’attimo dopo si vede la cabina esplodere e andare in mille pezzi. I proprietari dello stabilimento, i coniugi Gianni e Silvia Flagnani, hanno scoperto da soli quello che era capitato perché nessuno, nemmeno l’indomani, li ha avvertiti del fatto. Probabilmente, essendosi l’atto vandalico verificato in piena notte, anche chi, il giorno seguente, si è recato sul lungomare per fare una passeggiata avrà pensato, senza soffermarcisi su più di tanto, che si fosse trattato di una normale demolizione della cabina, magari finalizzata alla ristrutturazione. È stato lo stesso Flagnani che, in uno dei suoi soliti controlli giornalieri sul suo stabilimento, ha visto la cabina esplosa, ha raccolto i pezzi che si erano sparsi per la sabbia e ha provveduto a recintare l’area per impedire che qualcuno potesse farsi male.

L’uomo ha poi visto le impronte lasciate sulla sabbia dai quatto vandali e visionato il filmato. Insieme al figlio si è poi recato dai carabinieri e ha sporto denuncia per atti vandalici, includendo nel fascicolo anche la registrazione video. Anche il fragoroso boato che si sarà sicuramente verificato in seguito all’esplosione, ha portato a pensare i residenti della zona che si fosse trattato di un botto di Capodanno. Ma i danni, per questi atti senza senso, restano e così i proprietari si trovano a far fronte a una spesa di quasi diecimila euro.

In quel periodo vennero fatte esplodere anche due cabine telefoniche in via Quarto, posizionate una all’inizio e una alla fine della via che costeggia l’ex colonia Rosa Maltoni. Anche in quel caso, il boato e l’esplosione devono essere stati molto potenti (ma anche in quel caso scambiati per i consueti botti della fine dell’anno) visto che i vetri delle due cabine telefoniche (ormai inutilizzabili) sono schizzati fino a 50 metri di distanza.

Margherita Totaro

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