Cabinovia ferma, non ha le concessioni

È scaduta la convenzione per l’uso dei terreni, l’impianto dei Prati non può funzionare. Prime disdette dei turisti

PIETRACAMELA. A giugno inizia la stagione delle escursioni sul Gran Sasso. Anzi no.

La scoperta che la seggio-cabinovia è bloccata avviene quasi per caso. Un turista appassionato di montagna telefona per segnalare che il modernissimo impianto di risalita è fuori uso. E che quindi non è praticamente possibile arrivare alla Madonnina per poi proseguire per le escursioni, a meno di non fare molto altro cammino a piedi. In effetti sul sito www.pratiditivo.it si legge che “a causa di un guasto tecnico dovuto a scariche atmosferiche l’impianto resterà chiuso”. E questo dal 31 maggio. Una pietosa bugia.

Andando a indagare più a fondo si scopre che il problema è il rinnovo delle “concessioni d’esercizio”, cioè una convenzione per l’uso dei terreni su cui sorgono gli impianti, fra la Gran Sasso teramano e l'amministrazione separata. Il problema sembrava in un primo momento risolto con un accordo di massima stretto fra le parti, in cui si rimandava la stipula della convenzione a settembre, ma è arrivato un atto della Regione che in pratica ha detto che non va bene, che ci vuole la convenzione.

Ed ecco che la seggio-cabinovia da 11 milioni di euro è rimasta chiusa nel ponte lungo della Festa della Repubblica e in questo fine settimana. E, se non si risolve il problema, anche nei prossimi. Tutto questo ovviamente suscita un forte scontento fra gli operatori turistici, che si vedono annullate le prenotazioni già fatte o comunque che vedono turisti in fuga appena sanno che l’impianto è inutilizzabile. E dopo una stagione invernale andata così così questo nuovo intoppo proprio non ci voleva.

La situazione si sta facendo incandescente e il sindaco di Pietracamela, Antonio Di Giustino ha convocato per martedì mattina un incontro in municipio per affrontare la questione del rinnovo della convenzione scaduta a fine maggio. «Abbiamo ricevuto una determina della Regione», spiega il sindaco, «in cui si scrive che la Gran Sasso teramano deve adempiere ai suoi doveri, cioè deve pagare per i canoni per la convenzione. Per risolvere la situazione per martedì mattina in Comune ho convocato un incontro con l’ amministrazione separata e tutti gli enti interessati». Di più il sindaco non dice, ma il tono è preoccupato di chi sa che c’è un’altra grana che rischia di pregiudicare la stagione, questa volta quella estiva. E’ infatti ciclico, ad ogni cambio di stagione, l’esplodere di un’emergenza. Per quest’inverno la gara d’appalto per l’affidamento della gestione degli impianti, quest’estate, la convenzione con l’amministrazione separata. E sullo sfondo della risoluzione di quest’ultima emergenza, di nuovo, la questione economica. Con la carenza di risorse della Gran Sasso teramano il dubbio è se si riescano a trovare i fondi per pagare i canoni, anche quelli arretrati. ©RIPRODUZIONE RISERVATA