Case popolari, guerra agli abusivi

Scattano gli accertamenti su chi occupa le abitazioni senza titolo

TERAMO. Il Comune dichiara guerra all'occupazione abusiva degli alloggi pubblici. A lanciare l'allarme sull'utilizzo scorretto delle case comunali è il sindaco Maurizio Brucchi. «Ci sono vari casi di assegnatari che hanno anche un altro domicilio», afferma. «O anche appartamenti lasciati ai figli da chi li aveva ricevuti in consegna», aggiunge. Situazioni irregolari che, per il primo cittadino, non sono più tollerabili. L'amministrazione ha incaricato gli uffici che si occupano di edilizia residenziale pubblica di stilare una relazione sugli alloggi occupati. Lo studio evidenzierà sia la disponibilità di appartamenti che le irregolarità. «In settimana avremo un quadro completo della situazione», assicura il sindaco, «e adotteremo i provvedimenti necessari». Gli assegnatari saranno convocati in Comune e se emergeranno abusi o violazioni saranno costretti a lasciare le case. Lo scopo finale è recuperare alloggi togliendoli a chi non ne ha diritto e riassegnandoli a cittadini in difficoltà.  L'emergenza abitativa è uno dei principali problemi a cui l'amministrazione deve far fronte e in consiglio maggioranza e opposizione hanno concordato una modifica al regolamento per l'attribuzione degli alloggi che consente al sindaco d'intervenire direttamente nei casi più disperati senza dover rispettare la graduatoria. Brucchi potrà disporre l'assegnazione d'urgenza di un appartamento comunale, sempre nei limiti imposti dalle norme. «L'emergenza deve essere conclamata e documentata», sottolinea il sindaco, «come nel caso di una vedova con un figlio che non può aspettare sei mesi per la ripubblicazione della graduatoria».  Il recupero degli alloggi occupati abusivamente o da chi non ne ha diritto servirà anche ad affrontare risolvere le situazioni di maggiore difficoltà. Un'altra risposta all'emergenza abitativa arriverà con la ristrutturazione delle palazzine comunali di via Longo. Il progetto di housing sociale lanciato dal Comune, che coinvolge banche e altri enti pubblici ma non esclude la partecipazione di investitori privati, permetterà di disporre di nuovi appartamenti. «Una parte di questi alloggi sarà riservata all'edilizia residenziale pubblica», sottolinea Brucchi, «in base alle reali esigenze accertate dagli uffici».

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