Chirurgia plastica al seno Teramo fa scuola in Italia

I medici del Mazzini inventano una nuova tecnica in ambito oncologico Torresini: «Siamo l’unico ospedale in Abruzzo a trattare gli ex obesi»

TERAMO. Sono interventi chirurgici necessari per sopravvivere, quelli praticati nell’unità di senologia dell’ospedale di Teramo. Ne sono tanti: in soli cinque anni sono aumentati da 36 a 227 gli interventi per neoplasia mammaria. Operazioni che lasciano cicatrici nell’anima e sul corpo. Almeno per queste ultime, però, c’è rimedio. Al Mazzini si praticano interventi di chirurgia plastica ricostruttiva all’avanguardia. «Nell'ambito della senologia la ricostruzione mammaria gioca un ruolo fondamentale quando viene tolta buona parte o tutta la mammella», spiega Guido Torresini, chirurgo plastico del Mazzini, «a questo punto interviene il chirurgo plastico che la ricostruisce nella sua interezza, nella forma e nelle componenti anatomiche, il che, soprattutto in una giovane, è fondamentale». In media il 30-40% di tutti gli interventi praticati nella senologia dell’ospedale di Teramo necessitano di ricostruzione post oncologica, a questi si sommano quelli per patologie benigne come asimmetrie mammarie congenite o gigantomastie severe.

«Fra tutte le tecniche ora va per la maggiore l'uso delle matrici dermiche e qui siamo all'avanguardia non solo in Italia ma anche in Europa: siamo arrivati a impiantare matrici dermiche su 80 pazienti: in Italia siamo il secondo o terzo centro». In parole semplici un pezzo di derma di derivazione animale viene usato quando si esegue una mastectomia totale in contemporanea col posizionamento di una protesi o di un espansore.

«Un’altra tecnica nuova, inventata da noi, è un intervento nella cosiddetta chirurgia oncoplastica della mammella (in cui si asporta solo un quadrante), che determina un rimodellamento estetico della ghiandola rispettando le regole oncologiche. Abbiamo inventato una tecnica di ricostruzione “a ferro di cavallo”, eseguita dopo un'ampia asportazione di quadrante in mammelle medio-grandi e che permette il rimodellamento della ghiandola nello stesso intervento. Il risultato estetico risulta migliore persino dell'altro seno. Finora abbiamo eseguito tre interventi del genere, l'ultimo 15 giorni fa. A breve la tecnica sarà pubblicata a livello scientifico. Il vantaggio è di ridare immediatamente una mammella con una forma naturale in modo che non si debbano affrontare dopo altri interventi. Psicologicamente è importante, la donna si ritrova guarita senza la menomazione».

Ma c’è un altro ambito in cui sono stati raggiunti risultati eccellenti, e riguarda gli ex obesi. «In Abruzzo il Mazzini è l'unica struttura pubblica che pratica», spiega Torresini, «la chirurgia post bariatrica: si interviene dopo che il paziente è stato sottoposto a chirurgia baratrica per la riduzione del peso o dopo che ha seguito diete in ambito ospedaliero o in centri per obesità patologica. Sono pazienti che hanno un eccesso cutaneo, quindi servono interventi di “body countouring”, cioè ridefinizione del profilo corporeo». Recentemente è stata operata una paziente ex obesa di Roseto con una tecnica inventata dal chirurgo americano Rubin, che in Italia praticano molto pochi. Si applica in casi estremi: è una ricostruzione mammaria con sospensione dermica. «Nei centri di chirurgia plastica più grandi che trattano post obesi ci sono liste di attesa lunghe e chi non può aspettare, va a pagamento. Non essendoci un reparto a Teramo, questi casi rientrano nella disponibilità delle unità di senologia e chirurgia generale, grazie alla disponibilità dei responsabili, Maurizio Brucchi e Riccardo Lucantoni», conclude Torresini.

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