«Ci hanno lasciati soli» Due sindaci contro tutti

27 Gennaio 2017

Di Centa (Montorio): nessun aiuto, nemmeno una pala. In prefettura si dimettano D’Alonzo (Crognaleto): l’Anas è fuggita. E la montagna si spopola sempre di più

MONTORIO. Sbottano i sindaci dei comuni di Montorio e Crognaleto, Gianni Di Centa e Giuseppe D'Alonzo, che lamentano l'assenza totale delle istituzioni in piena emergenza. «Siamo stati lasciati soli», è il grido unanime di D'Alonzo e Di Centa, insieme nel centro operativo comunale di Montorio dove continuano a gestire questa fase ancora critica.

«Regione, Provincia e prefettura ci hanno abbandonati», è lo sfogo del sindaco di Montorio, «Non ci hanno messo a disposizione nemmeno una pala per spalare a mano» E contro l'ufficio territoriale del governo il vicesindaco Andrea Guizzetti rincara la dose: «I dirigenti della prefettura si devono dimettere. Per due giorni siamo stati completamente isolati. Abbiamo chiesto aiuto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, che ci ha risposto che l'emergenza era a Rigopiano. Dobbiamo ringraziare il consigliere regionale della Lombardia Fabio Altitonante (nato e cresciuto a Montorio), che la notte stessa di mercoledì 18 ci ha inviato dei mezzi provenienti dalla Sea Aereoporti di Milano. Quei 16 uomini, 5 camion e una turbina ci hanno permesso di liberare il capoluogo, ma soprattutto di riuscire a raggiungere Cusciano, Altavilla e San Giorgio sepolte dalla neve». Turbina, che ha un valore di circa 200mila euro, e che il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha donato alla cittadina montoriese. «Soltanto dopo un post messo su Facebook in cui imploravo aiuto», ha proseguito Guizzetti, «due funzionari della Protezione civile, Silvio Liberatore e Maria Basi che ringrazio, si sono resi conto della gravità della situazione e hanno attivato il dipartimento della Protezione civile».

Deluso anche il sindaco di Crognaleto che afferma: «Abbiamo gestito l'intera emergenza neve e terremoto completamente soli. L'Anas ha abbandonato i mezzi sulla strada statale ed è fuggita. Abbiamo potuto contare solo sulle nostre forze e su quelle dei cittadini che avevano mezzi disponibili. Per sette giorni paesi chiusi da metri di neve, senza elettricità, sotto le scosse, e due concittadini che sono morti lungo le strade per la neve». E con un velo di tristezza D'Alonzo parla della fuga di persone anziane e giovani. «Sono rimasti davvero in pochi, gli irriducibili. Mi aspetto che i nostri parlamentari prendano iniziative per queste zone, con provvedimenti a misura e con una fiscalità adeguata. Altrimenti ce ne andiamo tutti».

Catia Di Luigi

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