Cocaina solo a clienti selezionati: 3 arresti per mezzo chilo di droga

In carcere due albanesi che a giugno erano fuggiti dopo un inseguimento: rifornivano tutta la costa Un terzo connazionale fermato la sera stessa del blitz in un casolare di campagna abbandonato
ROSETO. Cedevano dosi solo ai clienti conosciuti, mai occasionali. Per l’accusa rifornivano di cocaina gran parte della costa teramana. E non solo. Molto probabilmente quando nel giugno di quest’anno furono intercettati a bordo di una macchina di grossa cilindrata e riuscirono a far perdere le loro tracce, fuggendo a piedi nelle campagne circostanti Roseto abbandonando la vettura con mezzo chilo di cocaina, avevano appena ceduto della sostanza in un vecchio rudere dove avvenivano gli incontri con i clienti o piccoli spacciatori incaricati di immettere sul mercato quantitativi di diversi.
I due, entrambi cittadini albanesi, sono stati arrestati dai carabinieri sulla base di due ordinanze di custodia cautelare. I due arresti, eseguiti qualche giorno fa, fanno seguito al primo avvenuto in occasione del blitz di giugno nel rudere. In quell’occasione i carabinieri bloccarono un uomo, un altro cittadino albanese. Quest’ultimo, alla vista dei militari, era scappato ma dopo un inseguimento era stato raggiunto dai carabinieri e trovato in possesso di 10 grammi di cocaina e 5 di eroina che al momento del fermo stava tentando di nascondere tra la vegetazione.
Nelle abitazioni dei due albanesi arrestati sulla base delle ordinanze di custodia sono stati trovati 20 grammi di hascisc, 3 di cocaina e bilancini di precisione. Nei prossimi giorni i due, accusati di detenzione ai fini di spaccio, compariranno davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. «L’attività di indagine condotta dai carabinieri», si legge in una nota diffusa dall’Arma, «ha consentito di individuare i protagonisti di un traffico di discrete quantità di stupefacenti su tutta la costa adriatica, i cui clienti erano fidati tanto da rendere difficile l’attività d’individuazione dell’azione criminosa: le cessioni avvenivano infatti sempre a favore di persone conosciute e mai improvvisate, senza clienti occasionali». Le indagini sono in corso per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.(d.p.)
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