Comune, primi passi del regolamento sulla partecipazione 

Aperto il confronto in commissione, per i referendum sarà sufficiente raccogliere 2.500 firme e non più 5mila

TERAMO. Il Comune avvia la procedura per il varo del regolamento sulla partecipazione. Nella seduta di ieri della commissione Affari generali presieduta da Lanfranco Lancione è stato aperto il confronto sul documento che introduce vari strumenti destinati al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte amministrative. Tra questi spicca in particolare il referendum consultivo, la cui disciplina ha subito una sostanziale modifica rispetto alla versione precedente. Per promuovere quesiti, da sottoporre comunque al vaglio di legittimità da parte del Comune, sarà sufficiente raccogliere 2.500 firme. La soglia, dunque, si abbasserà di molto nel confronto con l’indicazione finora in vigore che richiede sottoscrizioni da parte del 9% dei residenti (in pratica circa 5mila adesioni).
Il testo al vaglio della commissione disciplina anche numero, estensione e sistema di composizione dei comitati di quartieri e frazioni. Sul territorio comunale ne sono stati individuati undici sulla scia delle ripartizioni per sezioni elettorali. Saranno istituite anche le consulte, destinate al coinvolgimento della cittadinanza su temi specifici. Nel regolamento ne sono state individuate tre per politiche giovanili, attività produttive e integrazione dei cittadini stranieri, ma è prevista la possibilità di crearne altre con apposite delibere.
Ulteriori strumenti partecipativi descritti nel testo sono i tavoli di lavoro, riferiti ad argomenti più specifici rispetto alle consulte, e i patti di collaborazione, finalizzati ad applicare il principio di sussidiarietà che implica attività dei cittadini a supporto dell’amministrazione. A parte sarà disciplinato, invece, il baratto amministrativo. Dall’opposizione sono emersi dubbi in particolare sul rischio di appesantimento del lavoro degli uffici in fase di applicazione dei singoli strumenti. «La riunione è stata comunque molto partecipata», spiega l’assessore Sara Falini, «la lettura più approfondita del testo con la valutazione di eventuali correzioni permetterà di adottare un documento che avrà efficacia concreta». (g.d.m.)
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