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Concordato preventivo, sciopero alle Industrie tessili del Vomano

CELLINO ATTANASIO. Sciopero e manifestazione davanti alla sede della Provincia, stamattina, degli operai delle Industrie tessili del Vomano. L’iniziativa è stata adottata vista la situazione di...

CELLINO ATTANASIO. Sciopero e manifestazione davanti alla sede della Provincia, stamattina, degli operai delle Industrie tessili del Vomano. L’iniziativa è stata adottata vista la situazione di incertezza che si protrae da più di sei mesi. L’azienda tessile, infatti, il 22 luglio ha prenotato in tribunale un concordato preventivo. Domanda che però è ancora in sospeso. Intanto ci sono ritardi nei pagamenti per i 113 dipendenti. In fabbrica - dove da quasi tre anni si fa ricorso agli ammortizzatori sociali - è in vigore una cassa integrazione ordinaria a rotazione.

«L’azienda produce tessuti, ma due anni fa, con un investimento da un milione di euro, ha provato ad aprire un reparto confezioni, che non è andato bene. Come non è andata bene l’apertura di un nuovo stabilimento in Tunisia», spiegano Emanuela Loretone (Filctem Cgil), Emidio Angelini (Uiltec) e Giampiero Daniele (Femca Cisl), «il 22 luglio, dopo una serie di incontri in cui chiedevamo invano di conoscere il piano industriale, è stato prenotato concordato preventivo. L'azienda ha sempre sostenuto che per fine ottobre sarebbe stato tutto definito, ma non è accaduto. Siamo a fine gennaio e non è stata messa in concordato preventivo. Questo ritardo, i problemi nei pagamenti e la scarsa chiarezza ci lasciano pensare che ci siano altri problemi rispetto a quanto l'azienda dice». E così ieri i sindacati hanno incontrato il giudice delegato ai fallimenti, Giovanni Cirillo. «Un incontro che non ci ha lasciati tranquilli», osservano i sindacalisti, «l'attuale amministratore delegato ci ha sempre rassicurati sul buon esito ammissione concordato ma non pare tutto scontato. I lavoratori, inoltre, chiedono che venga pagato il rateo di tredicesima a dal 1° gennaio al 22 luglio: abbiamo verificato che la liquidazione è possibile al contrario di quanto sostiene l'azienda».

Da qui lo sciopero e il picchetto, che si svolgerà durante l’incontro previsto in Provincia stamattina con Luigi Petrosino, amministratore delegato, e Cesidio Parmegiani, direttore dello stabilimento, i sindacati e l’ufficio relazioni industriali dell’ente. «Peraltro sappiamo che l'azienda sta facendo pressioni sui lavoratori per farli desistere a scioperare», incalzano i sindacati, «c’è un’assenza di relazioni industriali: noi siamo disponibili a fare tutto il possibile per aiutare l'azienda e salvare posti di lavoro, ma dall'altra parte c'è un muro. Non ci consultano, fanno come vogliono. E ora dopo 30 anni, i lavoratori sono costretti a scendere in piazza». (a.f.)

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