Atri

Crollo con 5 morti, annullato il sequestro dell’azienda di Atri che aveva progettato la trave

18 Settembre 2025

La Cassazione ha annullato con rinvio il sequestro preventivo delle aziende e delle azioni delle società Rdb e Italprefabbricati, coinvolte nell'inchiesta sul crollo nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, in cui morirono cinque operai e altri tre rimasero feriti il 16 febbraio 2024.

La Cassazione ha annullato con rinvio il sequestro preventivo delle aziende e delle azioni delle società Rdb e Italprefabbricati, coinvolte nell'inchiesta sul crollo nel cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze, in cui morirono cinque operai e altri tre rimasero feriti il 16 febbraio 2024. La motivazione non è stata ancora depositata. Toccherà al tribunale del riesame di Firenze valutare e adottare una nuova decisione sulla base dell'indirizzo della Cassazione. A provocare il disastro, secondo la procura di Firenze, sarebbe stato l'errore di progettazione di una trave realizzata dall'azienda RdbIta di Atri (Teramo). La trave cedette provocando il collasso dei solai e quindi il crollo. Finora tre le persone indagate: l'ex amministratore unico della RdbIta Alfonso D'Eugenio, l'ingegner Carlo Melchiorre, responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa e autore del progetto dei prefabbricati destinati al cantiere, e l'ingegnere Marco Passaleva direttore dei lavori per la realizzazione del nuovo supermercato. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo, lesioni colpose e crollo doloso. Per loro la procura aveva chiesto e ottenuto misure cautelari. D'Eugenio era stato sottoposto ai domiciliari ma la Cassazione nel luglio 2025 ha annullato la misura perché è venuto meno il rischio di reiterazione del reato dopo aver rassegnato le dimissioni dall'azienda. Per l'ingegner Melchiorre era stata disposta l'interdizione dalla professione di 9 mesi per non aver interrotto la sua attività dopo la tragedia. Ma per aver violato il divieto, il gip ha aggravato la misura, mandandolo in carcere. Passaleva sta scontando l'interdizione limitatamente alla direzione dei lavori e non alla attività di ingegnere.