Dati truccati per aumentarsi lo stipendio Indagato ufficiale giudiziario a Giulianova

L'accusa: usa il bianchetto per aumentarsi la valutazione e assicurarsi un premio di 30 euro. Il pm chiede di sospenderlo, il gip deciderà se allontanarlo o meno dal posto di lavoro

TERAMO. L'accusa è pesante: aver aumentato, falsificando con un semplice bianchetto, la valutazione del suo lavoro per farsi assegnare un'indennità mensile di meno di 30 euro. Il pm Davide Rosati ha indagato per tentata truffa e falso materiale un ufficiale giudiziario in servizio alla sezione staccata del tribunale di Giulianova. A.I., dirigente con un incarico di responsabile dell'ufficio notifiche, effetti e protesti, rischia di essere sospeso dal posto di lavoro: il sostituto procuratore, infatti, ha chiesto al gip Giovanni de Rensis la misura cautelare della sospensione per due mesi.

Il giudice, prima di pronunciarsi, ieri ha interrogato l'uomo assistito dall'avvocato Gianfranco Iadecola. Il provvedimento, sia di accoglimento sia di rigetto della misura, sarà notificato nelle prossime ore. L'indagine è scattata dopo la segnalazione dello stesso tribunale. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe manomesso la valutazione fatta nei suoi confronti dai dirigenti per aumentarsi il punteggio e aver così diritto all'indennità del fondo unico di amministrazione.

Questi i fatti, almeno nella segnalazione arrivata in procura. Nel momento in cui l'ufficiale giudiziario ha ricevuto la comunicazione con la valutazione dei dirigenti del tribunale ha sbianchettato il numero segnato vicino al suo nome: uno 0,9 è diventato un 1. La normativa, infatti, stabilisce che i dipendenti possano prendere visione della valutazione assegnata ed entro sette giorni chiedere spiegazioni. In questo caso, quando la comunicazione è tornata ai dirigenti, l'opera di manomissione non è passata inosservata. Anzi. Sono stati chiesti chiarimenti allo stesso dipendente che ha respinto tutte le accuse.

A questo punto il tribunale ha fatto scattare la segnalazione alla procura che ha aperto un fascicolo iscrivendo l'uomo per falso ideologico e tentata truffa. Il resto è cronaca di ieri, quando l'ufficiale giudiziario è stato interrogato dal gip a cui il pm ha chiesto la misura di sospensione.

Non è la prima volta che gli ufficiali giudiziari di Giulianova finiscono sotto accusa. Nel 2010 il tribunale teramano ha condannato in primo grado a sette anni Claudio Bucci e a due anni e mezzo Maria Fiorillo, due ex ufficiali giudiziari arrestati nel gennaio 2008 dalla guardia di finanza con una lunga serie di accuse. Bucci è stato condannato per diversi episodi di peculato, un abuso d'ufficio e un episodio di usura. La sua ex collega Fiorillo è stata condannata per peculato e abuso d'ufficio in concorso con Bucci. Secondo l'accusa, al momento dell'arresto Bucci da tempo non seguiva più le procedure previste dalle normative per quanto riguarda la restituzione degli effetti ai creditori e nell'ufficio aveva creato un «sistema» di regole tutte sue. Per l'accusa tratteneva le somme delle riscossioni per diversi giorni e le usava per fini personali. Ovvero: le versava su conti correnti fruttiferi e ci comprava obbligazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA