TERAMO

Detenuto si uccide in carcere a 20 anni / AGGIORNAMENTI

Trovato impiccato nel giorno del suo compleanno. Nell'istituto è rinchiusa anche la madre: colta da malore e trasportata in ospedale / LE REAZIONI

TERAMO. Un detenuto di 20, Patrick Guarnieri, è stato trovato morto nel carcere di Castrogno. Vani gli interventi della polizia penitenziaria e dei soccorritori del 118.

La tragedia è avvenuta questa mattina all'alba.

Il giovane si è impiccato nel bagno. Era il giorno del suo 21esimo compleanno. A lanciare l'allarme è stato il compagno di cella. Sono subito intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria e poi gli operatori del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. A Patrick Guarnieri era stato revocato l'obbligo di dimora a Giulianova per svariati furti.

Successivamente si è appreso che nell'istituto è detenuta anche la madre, in un altro settore. La donna è stata colta da malore e trasportata in ospedale.

Si tratta del secondo suicidio avvenuto a Castrogno, con modalità analoghe, nel giro di un mese e mezzo: a fine gennaio si era tolto la vita un detenuto di 37 anni.

L'associazione Antigone, che si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario, segnala che il carcere di Teramo ha un tasso di affollamento a fine febbraio del 147% con 375 detenuti per 255 posti: numeri fra i più alti in Italia.

NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO

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REAZIONI

 Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa polizia penitenziaria:

"Un altro detenuto si è tolto la vita, questa volta a Teramo. Si tratta di un ragazzo di 20 anni, di etnia rom. Dall'inizio dell'anno sono dunque 27, 24 detenuti e 3 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, i suicidi in ambito carcerario in un bollettino che appare inarrestabile anche per l'inerzia e l'inezia della politica che ha governato almeno nell'ultimo ventennio. E non arrivano, peraltro, segnali confortanti neppure dall'esecutivo in carica. Basti pensare che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, mercoledì scorso ha incontrato le rappresentanze e i sindacati delle forze dell'ordine, ma non quelli della polizia penitenziaria, evidentemente considerando la situazione carceraria non degna delle attenzioni da destinare al controllo dell'ordine pubblico e del territorio in senso stretto, come se le prigioni non ne facessero parte».

La senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi: "Un altro suicidio in carcere. Un’altra sconfitta dello Stato di diritto. Siamo di fronte ad una strage infinita. Mi chiedo a quante altre tragedie ‘annunciate’, perché di questo si tratta, dobbiamo assistere, prima che si intervenga sulle condizioni disumane degli istituti di pena. Ad oggi il senso di impotenza, è per me devastante. Recentemente ho visitato la Casa Circondariale di Castrogno, dove ho potuto constatare di persona una situazione che definire critica è solo un eufemismo: sovraffollamento, eccessivo uso di psicofarmaci, problemi legati alle visite specialistiche dell’Asl e ovviamente agenti in sottorganico. Un drammatico filo rosso unisce tutte le nostre carceri: le disumane condizioni di vita che riguardano tutti, detenuti e agenti, in perenne sotto organico. Una situazione che non si risolve con nuove fattispecie di reato, come fa questo governo o con continue strette securitarie, ma con un lavoro prima di tutto culturale. Bisogna far uscire dal regime di detenzione chi è affetto da malattie psichiatriche, i tossicodipendenti, che dovrebbero essere seguiti in altre strutture più idonee e tutti coloro che sono in carcere per scontare i cosiddetti reati minori e che potrebbero usufruire delle misure alternative. Le carceri devono essere svuotate, non riempite. E’ ora che anche il Governo dei Patrioti se ne renda conto".