Gli agenti della polizia penitenziaria di Teramo

TERAMO

Droga e cellulari per i boss della malavita in carcere

Trovati 28 grammi di sostanza stupefacente e telefonini in una scatola di biscotti inviata dai familiari a un detenuto pugliese. Il plauso del sindacato Sappe

TERAMO. Droga e telefonini per i boss della malavita. E' l'ultima trovata in fatto di spedizioni illegali destinate agli ospiti delle carceri di massima sicurezza. Ne sa qualcosa la polizia penitenziaria della casa circondariale di Teramo che, in questi giorni, ha bloccato dei pacchi postali inviati dai familiari a un detenuto del circuito cosiddetto di alta sicurezza. All'interno di due normali e innocenti buste di biscotti, gli agenti hanno trovato quattro telefoni cellulari, di cui uno completo di sim card, gli altri tre di micro dimensioni (6 centimetri per due) e un panetto di di 28 grammi di sostanza stupefacente.

I telefonini bloccati nel carcere di Teramo

Nel corso dell'anno, sono stati trovati nei pacchi postali destinati ai detenuti di Teramo 18 micro telefoni abilmente occultati nelle stanze detentive o sulla persona. Il sindacato Sappe esprime compiacimento per la brillante operazione "che non ha consentito di far entrare nell'istituto di pena droga e telefoni cellulari, in particolar modo nella sezione di alta sicurezza dove sono sono ristretti detenuti condannati per mafia, camorra e ndrangheta".

Il sindacato chiede ora ai vertici ministeriali un "netto cambio di passo nelle attività di contrasto all'indebito possesso di telefoni cellulari e droga in carcere a tutela di chi, nelle sezioni detentive del carcere di Teramo, è in prima linea a rappresentare lo Stato". Il Sappe sollecita la dotazione di unità cinofile per il contrasto alla droga e una adeguata strumentazione tecnologica contro l'uso indebito di telefonini da parte dei detenuti, posto che nelle carceri italiane sono stati trovati dall'inizio dell'anno quasi duemila cellulari.

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