Elezioni, neanche i sindaci trovano il nome giusto

Centrodestra ancora diviso sul candidato alla presidenza della Provincia Astolfi favorito, la Vibrata compatta su D’Annuntiis, Catarra propone Martino

ALBA ADRIATICA. Ancora una fumata nera dal centrodestra per la presidenza della Provincia. I sindaci del centrodestra hanno rinviato nuovamente la decisione a stasera alle 18,30 in municipio a Teramo. Che il sindaco di Atri Gabriele Astolfi fosse il candidato per il centrodestra era già noto, così come è noto che le ‘primarie’ convocate ieri sera tra i 22 sindaci del centrodestra sarebbero servite più che altro a stabilire il ruolo del sindaco di Corropoli Umberto De Annuntiis.

Una convocazione, quella dei 22 sindaci ad Alba, fatta per ‘testare’ anche la disponibilità di D’Annuntiis ad accettare una vicepresidenza in cambio dell’appoggio compatto, o accettare una divisione che sfocerà in una terza lista espressione della Vibrata. Una frangia di 8 Comuni vibratiani compattissima su De Annuntiis, ha colto l’occasione per rivendicare rappresentanza e per togliersi alcuni sassolini che hanno portato ad esempio alla spaccatura di Sant’Egidio alle amministrative (quando il centrodestra schierò 2 candidati Rando Angelini ed Elicio Romandini). Una notte dai lunghi coltelli che non ha portato ancora una volta alla definizione di un candidato ufficiale, tanto che il sindaco Brucchi si è visto costretto a rispolverare l’ipotesi di un terzo candidato in alternativa ad Astolfi. Che può godere del voto ponderale di 13 consiglieri, forse qualcuno in più, tuttavia non sufficienti a strappare la vittoria visto che il centrodestra ha teoricamente una maggioranza risicata. Dunque il rischio di perdere, se gli amministratori non restano compatti, è altissimo.

Intanto con una nota, e una punta di amarezza, ieri il presidente uscente Valter Catarra, orgoglioso di dichiararsi «l’ultimo presidente eletto piuttosto che il primo dei ‘nominati», si è chiamato fuori dai giochi ringraziando per la fiducia accordata sul suo nome il senatore Paolo Tancredi (Ncd) e lanciando l’ipotesi di Mauro Martino. «Escludo la possibilità di accettare la candidatura alla carica di presidente. Ritengo», spiega Catarra, «che in questa fase di traghettamento dell'ente vi sia bisogno di una opzione istituzionale. Il che significa superare personalismi individuando una soluzione che sia in grado di garantire gli interessi di tutta comunità senza creare lacerazioni. Considerato che il meccanismo voluto dal legislatore configura il nuovo ente come un'assemblea di amministratori locali la soluzione più logica è che l'incarico sia assunto dal sindaco del capoluogo in quanto,"primus inter pares”. Se questo per Brucchi dovessero risultare un carico istituzionale troppo gravoso, sia allora il presidente del consiglio uscente Mauro Martino a ricevere la designazione. E' indubbio il profilo super partes che Martino ha incarnato alla guida del consiglio. Un profilo che gli è riconosciuto da tutti i partiti che invito a considerare questa opzione».

Marianna De Troia

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