Emergenza maltempo, inferno di acqua e fango Teramano in ginocchio. Due morti nelle Marche

3 Marzo 2011

Crollano ponti, case, capannoni: due morti e un disperso nelle Marche, camionista salvato a Mosciano. Danni per milioni di euro: devastate centinaia di negozi e aziende, sprofonda la Teramo-Mare. I sindaci chiedono subito aiuti concreti

TERAMO. Un fiume di fango tra Ascoli e Teramo che uccide due persone, fa crollare ponti e strade, seppellisce case e aziende. E' una notte d'inferno quella di decine di automobilisti bloccati nelle macchine travolte dall'acqua, in bilico sui ponti sbriciolati dalla furia dei fiumi, sballottati da una parte all'altra di strade frantumate: il Teramano è in ginocchio, piegato da un nubifragio che spazza la costa e isola l'interno. La Teramo-mare, qualche metro più a valle del punto in cui crollò nel 2009, è chiusa: il Tordino ha eroso la carreggiata e si è ripreso il suo letto.

Nell'Ascolano il bilancio è di due morti e un disperso. Maria Corradetti è la donna di 85 anni ritrovata in un fosso a Venarotta, frazione alle porte di Ascoli: é probabile che martedì sera dopo essere uscita per andare a messa abbia perso l'orientamento a causa dell'oscurità, del vento e della pioggia, cadendo in un torrente, dove é stata ritrovata dai vigili del fuoco. Il secondo morto é un cinquantenne, Gianfranco Santacroce, che era in auto con la compagna Salvina e la figlia ventenne di quest'ultima, Valentina: sono stati travolti dalla piena del fiume Ete Morto a Casette D'Ete, una frazione di Sant'Elpidio a mare, nel Fermano.

L'auto é stata inghiottita dalla piena d'acqua che ha superato il metro e mezzo d'altezza: la madre della ragazza, Salvina, si é salvata aprendo lo sportello della Bmw e gettandosi fuori. Ora é ricoverata nell'ospedale di Civitanova Marche, mentre l'uomo e la ragazza sono finiti nel fiume. Il corpo di Santacroce é stato ripescato dai vigili del fuoco nel pomeriggio mentre della ragazza fino a ieri sera non c'era ancora traccia.

Nell'Ascolano, la frazione montana di Foce di Montemonaco, a ridosso dei monti Sibillini, a mille metri di quota, é rimasta isolata a causa di una valanga. Uno stabilimento industriale lungo il torrente Menocchia é stato evacuato, con tutti i suoi 300 operai, a scopo precauzionale. Smottamenti e allagamenti in tutta la provincia. In serata è stato chiuso un sottopasso in corrispondenza dell'innesto del raccordo autostradale tra l'Ascoli mare e l'autostrada A14. Il transito é rimasto bloccato sia per i veicoli provenienti dall'autostrada e diretti ad Ascoli Piceno, sia per quelli provenienti dal raccordo e diretti verso l'autostrada.

SALVATI DALL'ACQUA.
A Teramo la viabilità è in ginocchio: sulla Teramo-mare, nel tratto tra Sant'Atto e Bellante, si viaggia su una sola carreggiata dopo la chiusura della corsia in direzione Giulianova. E' successo a pochi metri dal tratto che nel 2009 franò: per quella frana ci sono cinque funzionari dell'Anas indagati in un'inchiesta della procura teramana. La Pedemontana è franata in due punti: una macchina è rimasta incastrata nella voragine che si è aperta sul ponte crollato tra Paganini e Garrufo. La foto dei vigili che la recuperano racconta un tragedia sfiorata. E parla di un'altra tragedia sfiorata la storia del camionista bloccato nel sottopasso allagato davanti al casello autostradale di Mosciano: il Tir è stato sommerso dall'acqua e l'uomo è stato salvato dai sommozzatori dei vigili del fuoco e della Croce Rossa. L'hanno tirato fuori dalla cabina con una fune. Tra Tortoreto e Giulianova la guardia costiera ha salvato un uomo intrappolato in auto in un altro sottopasso sommerso dalla pioggia. Due militari di Tortoreto liberi dal servizio sono riusciti a rompere un finestrino e a salvarlo. Anche a Pineto un anziano automobilista è stato salvato dai volontari della Protezione civile: era nell'auto rimasta bloccata nel sottopasso allagato. Oltre duemila le richieste di aiuto ai vigili del fuoco.

PONTI CHIUSI.
La viabilità è in ginocchio: sulla Pedemontana un altro cedimento c'è stato nella zona di Villa Ricci dove il pilone si è abbassato di circa un metro. Chiusi quattro ponti: quello di Castelnuovo, quello tra Villa e Floriano di Campli, uno sulla provinciale 8 e uno a Cavatassi. Frane e smottamenti hanno messo ko decine di strade, non solo all'interno. In Val Vibrata è parzialmente franata la carreggiata della strada che porta a Torano: due macchina hanno rischiato di finire nel fiume. A Giulianova la furia del Tordino ha travolto e distrutto un tratto della pista ciclabile. La statale 16, da Silvi ad Alba, è stata invasa da acqua e fango e in nottata è rimasta chiusa per alcune ore. In Val Vibrata è esondato il Vibrata: in contrada Molino dieci persone sono state salvate dalla Croce Rossa dalle case allagate. E' esondato anche il Salinello che ha allagato le campagne circostante, allagando centinaia di ettari.

PALAZZO SGOMBERATO.
A Teramo città è franata la strada dell'università, già messa a dura prova da altri nubifragi. A Colleparco, uno dei quartieri collinari della città, è stata sgomberata un'intera palazzina: un muro di contenimento si è abbattuto sul retro dopo essere stato travolto da una massa di terra venuta giù dalla collina sovrastante. E' successo in via Memmingen. A Fonte Baiano uno smottamento ha fatto precipitare una piccola collina, con disagi a non finire per i residenti. Si è allagato anche il cimitero di Cartecchio: undici defunti sono in attesa di essere sepolti visto che il camposanto è impraticabile. A piazza Sant'Anna, nel cuore del centro, si è aperta una voragine rivelando un antico pozzo. La zona è stata transennata. Ieri è rimasta chiusa la scuola dell'infanzia di via del Baluardo: ci sono state delle infiltrazioni d'acqua a causa della pioggia che si è accumulata sul terrazzo e per questo il Comune ha deciso di chiudere a scopo precauzionale. Allagamenti anche in molti tratti del Lotto zero.

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