Gabrielli: "Niente da fare per le case franate"

Le abitazioni in contrada Marina a Mosciano vanno ricostruite altrove

MOSCIANO. Per la frana di Mosciano c’è poco da fare: le case lesionate non potranno essere recuperate e dovranno essere ricostruite altrove. Lo ha detto a chiare lettere il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, ieri in visita a Mosciano assieme al presidente della Regione Luciano D'Alfonso. «Questa è l'area che versa nelle condizioni peggiori, fra quelle che ho visto», ha dichiarato Gabrielli, il quale ieri ha effettuato un tour nelle province abruzzesi per rendersi conto di persona della situazione di dieci luoghi a rischio idrogeologico. Il responsabile della Protezione civile, però, non ha parlato di emergenza, dato che, per Gabrielli, l'unica soluzione è la delocalizzazione delle tre abitazioni duramente lesionate dalla frana e non più recuperabili.

Frana di Mosciano, l'ispezione di Gabrielli
Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ispeziona con il presidente della Regione Luciano D'Alfonso la frana di Mosciano Sant'Angelo, Teramo (video di Luciano Adriani)

Insomma, il capo della Protezione civile esclude ogni possibile ipotesi riguardante il recupero degli edifici, così come preventivato dall’amministrazione comunale, che ha comunque evidenziato come l'obiettivo principale sia quello della stabilizzazione del fronte franoso. A tale proposito Gabrielli, dopo aver scambiato alcune parole sia con i responsabili del comitato dei residenti di contrada Marina che con i tecnici che hanno realizzato gli studi sulla frana, ha annunciato il coinvolgimento della Protezione civile e del Cnr al fine di effettuare ulteriori perizie. Gabrielli, inoltre, ha ribadito la necessità, da parte del governo, di uno stanziamento di risorse adeguato alla messa in sicurezza dell’intera collina. Secondo l'amministrazione comunale, ammonta a circa 8 milioni di euro la somma necessaria per realizzare tutti gli interventi richiesti nella zona interessata dalla frana.

«Per chi ha perso la casa (cinque i nuclei familiari sgomberati, ndr) la delocalizzazione è inevitabile», sostiene il sindaco Giuliano Galiffi, «ma c'è la necessità di bloccare la frana ed evitare nuovi smottamenti, per tutelare tutte le altre abitazioni e le fabbriche situate nell'area della contrada». Il sindaco ha anche chiesto a Gabrielli di fornire garanzie con primi interventi di messa in sicurezza rapida della zona, per dare una risposta ai cittadini proprietari delle case o in affitto negli stessi edifici, ricordando come, nel mese di gennaio 2015, scadrà lo stato di emergenza, quindi la situazione comincerà ad essere gestita in via ordinaria. Al sopralluogo hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, l’assesore regionale Mario Mazzocca, il direttore della struttura di missione contro il rischio idrogeologico della Presidenza del Consiglio Mauro Grassi, il direttore della Protezione civile regionale Pierluigi Caputi, il geologo Eustachio Pietromartire, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio.

Sandro Petrongolo

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