Giulianova, a cena in 700 per aiutare i bambini del Kenia

23 Luglio 2015

Da tutto l'Abruzzo alla cena di beneficenza al molo sud per raccogliere fondi e ultimare l'ospedale nell'isola fluviale di Marafiki

GIULIANOVA. E’ l’Abruzzo dal volto buono, quello di cui essere fieri. E’ la Giulianova solidale, che non distoglie lo sguardo, quella che ha risposto martedì sera all’appello del pediatra Paolo Calafiore. In 700 hanno partecipato all’aperitivo cenato organizzato al molo sud, ma avrebbero potuto essere molti di più: tutti per aiutare i bambini di Marafiki in Kenia.

Ormai da tre anni Calafiore, che presiede l’associazione nazionale “Pediatri per l’emergenza” è impegnato nella costruzione di un ospedale nell’isola fluviale di Marafiki. L’ospedale è in costruzione: finora sono stati spesi 30mila euro e martedì sera sono stati raccolti i soldi per ultimarlo. «Abbiamo incassato 15mila euro», esordisce Calafiore, «e, sottratte alcune spese vive per la serata, ora dovremmo avere i soldi per finire l’ospedale. Sono più che soddisfatto: sono felice. Ha risposto il grande cuore dell’Abruzzo. E’ venuta gente da tutte le parti della regione: c’erano 700 persone, e molte non abbiamo potuto accoglierle perchè non avevamo più tavoli e sedie». Tutta la serata è stata all’insegna del volontariato. Innanzitutto per cibo e bevande: la cena di pesce è stata preparata da 7 ristoratori giuliesi, a cui si aggiungono un panificio e una pasticceria. Parte del cibo e le bevande sono state fornite da grossisti.

I musicisti che si sono alternati sul palco hanno “donato” la propria musica: i “Secondo senso live” di Giulianova e la violoncellista Sara. Volontario anche il presentatore Oriano e il dj Fabrizio Neri. Volontari, manco a dirlo, le trenta e più persone che hanno contribuito ad allestire tutto il necessario, da Paolo Giorgini, ad un gruppo di infermieri dell’ospedale di Sant’Omero, agli scout di Giulianova, a quelli di Mosciano, ai ragazzi della scuola rugby di Tortoreto. E poi, manco a dirlo, i due compagni di avventura di Calafiore, quelli che lo affincano anche in Kenia, Andrea Cicchinè e Angelo Mucciconi. Ospiti speciali i rappresentanti dell’associazione “Il sogno di Iaia”, lo zio e i nonni della bambina, arrivati da Sulmona, con cui è stata sancita una collaborazione, per ulteriori iniziative di beneficenza sempre a favore dei più piccoli. «Grazie ai tanti che hanno contribuito, spero per la fine dell’anno di ultimare l’ospedale», conclude Calafiore, «intanto invio subito i soldi in Kenia così ripartono i lavori, poi a fine ottobre andremo anche noi a controllare».

Nell’ospedale – due stanze di degenza con 8 letti, un ambulatorio, una medicheria, una sala parto, una piccola sala operatoria e una nursery – lavoreranno un medico e un'infermiera locali pagati dallo Stato, un altro medico e un'infermiera pagati dall’associazione “Pediatri per l’emergenza”, a cui si sommeranno specialisti che arriveranno dall’Italia per alcuni periodi, a rotazione. C’è peraltro in ballo una collaborazione con l’università dell’Aquila per la gestione della parte ostetrica della struttura. Parte delle attrezzature, come alcune incubatrici e lettini usati, sono state donate dalla Asl di Teramo, ma i macchinari nuovi dovranno essere acquistate in loco perchè così avranno l’assistenza tecnica a portata di mano