Giulianova al ballottaggio: Mastromauro e Retko, le idee su tagli e risparmi

Lo sfidante intende licenziare dirigenti e capo di gabinetto, il sindaco uscente dimezzare le indennità. La risposta ad Arboretti: vuole solo la prima pagina

GIULIANOVA. «Sono rimasto stupito nel leggere che Franco Arboretti avesse intenzione di querelarmi, perché non ho mai detto quelle cose». Così il sindaco Francesco Mastromauro replica al leader del Cittadino governante il quale aveva accusato il primo cittadino di averlo definito «responsabile dei reati penali commessi nelle vicende dell’area ex Migliori Longari e di palazzo Gavioli». «Si parlava dell’alleanza tra Arboretti e Retko», precisa il primo cittadino, «un tentato accordo politico che ha offeso la coscienza dei tanti antifascisti giuliesi. A fronte delle affermazioni che ha fatto Retko, ho solo voluto precisare che Arboretti, a Giulianova, è ricordato per la chiusura del passaggio a livello di via XXIV maggio e l’approvazione del piano regolatore che ha previsto capacità edificatoria nell’area vicino al Kursaal (e quindi palazzo Gavioli) e nell’area a sud-ovest di piazza Dalla Chiesa, dove il proprietario Marozzi potrebbe costruire un ecomostro. Non ho mai parlato dell’area ex Migliori Longari e voglio ricordare anche che né io, né la mia giunta né alcun membro della mia maggioranza siamo mai stati attaccati dalla magistratura o dalla Corte dei conti».

Liquidando le dichiarazioni di Arboretti, accusandolo di «volere solo la prima pagina dopo la terza sconfitta consecutiva da candidato sindaco in 40 anni di politica», il sindaco uscente parla del suo piano di riduzione delle spese amministrative nei prossimi cinque anni. «Nei passati cinque anni», spiega Mastromauro, «sono state azzerate le spese di rappresentanza. Né io né gli assessori abbiamo mai avuto l’auto blu. Appena dopo le elezioni, è prevista un’ulteriore riduzione della spesa corrente. Abbiamo risparmiato 700mila euro l’anno grazie all’introduzione del porta a porta e, con l’entrata in servizio del nuovo gestore unico, riusciremo a risparmiare un milione l’anno». Il sindaco spiega inoltre come sia già partito il bando regionale del progetto Pegasus che prevede la sostituzione delle lampadine dell’illuminazione pubblica con punti luce a led. Nel programma di Mastromauro è previsto anche l’efficientamento termico degli edifici pubblici dove il riscaldamento centralizzato verrà sostituito da termostati autonomi. Inoltre, il dimezzamento delle indennità mensili di sindaco e assessori (circa 6mila euro al mese) andrà a confluire nel Fondo sociale di solidarietà.

Lo sfidante Fabrizio Retko, dichiarandosi «estraneo a qualsiasi ideologia politica», non è da meno in quanto a idee di risparmio e punta sull’immediato licenziamento dei dirigenti e del capo di gabinetto del sindaco. «Non è mia intenzione licenziare i dipendenti comunali e delle società partecipate», precisa il candidato di Linea Retta, «come si dice in giro. È chiaro però che lavoratori pubblici dovranno essere consapevoli del privilegio acquisito e dimostrarsi meritevoli dello stipendio. La prima delibera di giunta riguarderà l’esubero del personale che abbia raggiunto i limiti di età per lasciare spazio ai giovani». Inoltre la giunta Retko punterebbe sulla carta di identità elettronica per il risparmio di carta e toner, sulla ricontrattazione dei mutui e sull’abolizione dei telefoni aziendali. «Sostituendo le lampade dei lampioni pubblici con luci a incandescenza», conclude lo sfidante, «si dimezzerebbe da subito la bolletta energetica».

I due candidati terranno stasera i comizi finali, Mastromauro in piazza Dalmazia e Retko in piazza Fosse Ardeatine, entrambi a partire dalle 21.

Margherita Totaro

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