Giulianova, black out in sala operatoria durante l'intervento

11 Giugno 2014

Si rompono gruppo di continuità e un ulteriore impianto di emergenza: senza corrente anche la radiologia e i laboratori medici

GIULIANOVA. La scena vissuta ieri mattina all’ospedale di Giulianova ricorda quelle di “Mash” il pluripremiato film di Altman del 1970. Come nella pellicola i medici dell’ospedale da campo allestito durante la guerra di Corea negli anni Cinquanta mentre operavano rimanevano a buio - per lo scoppio di qualche bomba - così nella realtà i medici dell’ospedale di Giulianova sono rimasti a buio durante un intervento chirurgico. Due differenze: a Giulianova la guerra non c’è e in uno dei due casi non si tratta di una finzione cinematografica.

Il problema alle sale operatorie non è stato l’unico causato del black out avvenuto ieri mattina alle 9,30. Si sono bloccati anche il servizio radiologia e il laboratorio analisi. Insomma, ospedale semiparalizzato, anche se la direzione sanitaria del presidio ha negato che esistesse il problema, asserendo anche che l’interruzione di corrente fosse stata prevista e l’intero personale ospedaliero fosse stato avvertito il giorno prima, così come i pazienti.

La realtà è ben diversa. Nella notte fra lunedì e martedì si è rotto l’Ups cioè il gruppo di continuità che serve per assicurare la fornitura di corrente elettrica fra quando inizia il black out e l’entrata in funzione del gruppo elettrogeno. Quando si rompe l’Ups c'è un by-pass automatico che ripristina il circuito, altrimenti il gruppo elettrogeno non entra in funzione. La ditta che si occupa delle manutenzioni, la Modus, ha comunicato via mail alle 8,50 al responsabile della Asl che c’era il guasto (precisando di aver anticipato la comunicazione via telefono). Ma anche il by-pass automatico si è rotto alle 9,30. Per ovviare al nuovo problema si sarebbe dovuti passare al by-pass manuale, ma il tecnico per fare questa operazione è arrivato alle 11. In questo frangente si è interrotta la fornitura di energia elettrica in alcune linee e in alcuni settori, in particolare nel padiglione est. In primis si è interrotta la corrente nel blocco operatorio, dove si sono accese le luci d'emergenza. Era in corso un intervento al ginocchio quando è mancata la corrente: si è spenta la scialitica, cioè la grande lampada che illumina il campo operatorio e per farla riaccendere è stato necessario alimentarla con una linea esterna. Poi l’intervento è continuato. Ma, non essendo l’ospedale in sicurezza, tutti gli altri sono stati rimandati.

In radiologia il problema maggiore è stato con la Tac. Il macchinario è stato messo fuori uso dagli sbalzi di corrente. Il personale ha dovuto mandare tutti i pazienti in attesa a casa. «Siamo venuti qui dalla Vibrata per far fare una Tac urgente a mio padre, che è molto malato», racconta una signora mentre esce dalla radiologia, «ora sono disperata, abbiamo un bisogno impellente di questo esame. Ci hanno detto di andare a Teramo, non sappiamo come fare». Anche il laboratorio analisi ha subito forti ritardi nella consegna delle risposte. Nonostante fosse stato possibile effettuare i prelievi, infatti, il sistema di computer e di macchinari utilizzati dai tecnici di laboratorio per analizzare i reperti è saltato: lo sbalzo ha infatti causato l’azzeramento dei sistemi operativi, che quindi sono stati reimpostati da capo. «Devo ritirare il referto delle analisi, mi serve urgentemente perchè domani ho una visita specialistica e lo devo portare al medico», dichiara sconsolato un anziano. Il personale di entrambi i servizi più che scusarsi per il disservizio - da tutti definito inatteso - non ha potuto fare. A proposito di anziani, hanno dovuto affrontare un altro disagio: salire le scale a piedi, perchè tutti sconsigliavano di usare l’ascensore, visto che la corrente andava e veniva.

La direzione generale della Asl, informata del problema, ha deciso di avviare una verifica sull’accaduto, per accertare le responsabilità del black out. Intanto alle 13,30 è arrivato un nuovo Ups, che è entrato in funzione alle 15,30.

(ha collaborato

Margherita Totaro)

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