Golden Lady, in bilico altri due reparti

Basciano, i 400 lavoratori dichiarano lo stato di agitazione: si teme la chiusura dei settori cucitura e tessitura

BASCIANO. I venti di crisi investono in pieno la Golden Lady. Si è svolta infatti l’assemblea dei personale che ha dichiarato lo stato di agitazione. Nel corso della discussione è emerso che pare imminente la chiusura di altri due reparti. Una prima chiusura ci fu nel 2012, quando l’azienda di intimo e calze decise di sopprimere il reparto di cucitura manuale e tessitura intimo. Allora andarono in cassa integrazione straordinaria 40 lavoratori.

Adesso si parla della chiusura della cucitura e della tessitura, anche se non c’è nulla di ufficiale. Tutto questo ha causato una forte preoccupazione fra il personale, che contava sugli impegni presi l’anno scorso, quando la Golden Lady avviò l’operazione, poi naufragata, che ha visto l’affitto di un capannone e la migrazione di una quarantina di operai (ne erano previsti oltre 100) alla Sdg. Allora l’azienda si impegnò a mantenere i reparti produttivi. Ma pare che i costi di gestione siano troppo elevati e che la spesa per l’energia sia superiore di due terzi rispetto a quella di altri Paesi . «Nell'incontro del 22 gennaio l'azienda ha avanzato la possibilità di rivedere l'assetto produttivo e occupazionale concordato nel precedente piano industriale», annunciano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, «queste comunicazioni, pur se solo informali, hanno provocato una discussione molto preoccupata e allarmata, creando un clima di forte tensione tra i lavoratori: è diffuso infatti il convincimento che la Golden Lady è impegnata in un processo organico di ridimensionamento degli assetti produttivi con esiti prevedibili e, come tali, insostenibili ed inaccettabili. Per queste motivazioni si è deciso la dichiarazione dello stato di agitazione. La realtà produttiva di Basciano è stata già fortemente penalizzata dalla riorganizzazione operata dal gruppo negli ultimi anni, e pertanto oggi è improponibile ma soprattutto insostenibile qualsiasi confronto che non parta dal mantenimento degli assetti occupazionali in essere. Le organizzazioni sindacali si sono sempre confrontate senza pregiudiziali e in modo oggettivo sulle problematiche sorte nella crisi di questi anni ma le soluzioni individuate si sono rilevate fragili o, peggio, inaffidabili e senza credibilità come nella vicenda Sdg. Oggi in un territorio come quello teramano, nel quale la crisi ha colpito duramente il mondo del lavoro con forti riduzione occupazionali e di reddito, solo immaginare che una realtà come quella di Basciano, dove lavorano ancora circa 400 lavoratori, potrebbe conoscere ulteriori problemi, è un'ipotesi che avrebbe conseguenze sociali drammatiche».

Nel frattempo ci sono gli strascichi dell’operazione Sdg, azienda che si è volatilizzata. Dei quaranta lavoratori ex Golden Lady lasciati a piedi, 22 hanno accettato di andare in mobilità con un incentivo (versato dalla Golden Lady), mentre 7 sono in cassa integrazione straordinaria perchè provenienti dai due reparti chiusi nella primavera del 2012. Ne restano 11, che non vogliono andare in mobilità, ma che difficilmente possono rientrare in Golden Lady. Nell’azienda infatti, è in corso un contratto di solidarietà (peraltro si lavora al meno del 50% della capacità produttiva) e quindi per legge è impossibile fare nuove assunzioni. Il rientro degli 11, infatti, potrebbe configurarsi come nuova assunzione. Sullo spinoso argomento il 30 ci sarà una riunione al ministero con i sindacati.

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