Grasciano, il caso è già in procura

Stop ai Tir di fuori: Arta e Forestale presentano al magistrato i risultati dei rilievi nella discarica

GIULIANOVA. Conferimento dei rifiuti a Grasciano, la vicenda finisce in procura in seguito alla documentazione presentata da Arta e Corpo forestale. Ieri mattina i responsabili dell'azienda regionale e quelli della forza di polizia specializzati nella tutela dell'ambiente hanno incontrato i magistrati del tribunale di Teramo, al quale hanno consegnato i rilievi effettuati nella mattinata di martedì a Grasciano.

L'Arta e la Forestale, assieme ai carabinieri, avevano svolto un sopralluogo in seguito alle proteste degli ex dipendenti Sogesa, i quali contestano il conferimento di rifiuti indifferenziati all'interno della discarica Cirsu da parte dei camion del Consorzio stabile ambiente (la società che gestisce la piattaforma per i rifiuti e la realizzazione della nuova discarica). L'immondizia che viene conferita a Grasciano non è quella dei Comuni Cirsu, bensì sono materiali provenienti da Comuni aquilani e da centri facenti parte del Mo.Te., la società che gestisce i rifiuti dei Comuni dell’entroterra teramano. Il contenuto dei documenti consegnati in tribunale è top secret, ma si può ipotizzare che i magistrati potrebbero voler vederci chiaro sulle autorizzazioni relative il conferimento dei rifiuti e sulla loro permanenza nel polo di Grasciano. Per ciò che riguarda le autorizzazioni per lo scarico dei rifiuti nell'impianto Cirsu, dubbi sono stati sollevati anche dai consiglieri regionali Claudio Ruffini, Cesare, D'Alessandro, Giuseppe Di Luca, Maurizio Acerbo ed Antonio Saia, i quali hanno presentato un'interrogazione all'assessore all'ambiente Mauro Di Dalmazio. Secondo altri, presunte irregolarità rilevate da Arta e Forestale sarebbero da rintracciare nel fatto che i rifiuti indifferenziati, una volta conferiti nella discarica, dovrebbero essere lavorati e trasportati altrove. Cosa che, dal 2 gennaio, non si è mai verificata: in primo luogo perché a Grasciano il macchinario per la macina dell'indifferenziato è fermo da tempo, ed è stato necessario fare arrivare un'apparecchiatura mobile dall'esterno, in secondo luogo perché non è stata ancora definita l'identità dei lavoratori che dovranno occuparsi del trattamento dell'immondizia.

Ed è proprio su quest'ultimo punto che, da giorni, si concentra la protesta degli ex Sogesa, tornati a chiedere il proprio immediato reintegro nel ciclo della lavorazione dei rifiuti. Gli operai sostengono che la discarica Cirsu è tornata in funzione e spetta agli ex Sogesa occupare i primi posti di lavoro disponibili, quelli cioè generati dal conferimento dell'indifferenziato. Ma il Csa non sembra intenzionato a procedere al riassorbimento delle maestranze. Intanto oggi si terrà una riunione dei sindaci Cirsu per affrontare le problematiche emerse negli ultimi giorni a Grasciano: ci sono Comuni, come Giulianova, che dalla prossima settimana torneranno a conferire i rifiuti nell'invaso di Notaresco, ma non si capiscese saranno o meno gli ex Sogesa a lavorare tale materiale.

Sandro Petrongolo

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