Ha ucciso il padre con molti colpi

Il figlio omicida di Giulianova finisce in cella con Bisceglia
TERAMO. Lo ha colpito violentemente molte volte alla testa con la sedia. Probabilmente più di tre. Sembra certo che l'ex operaio di Giulianova si sia accanito con violenza sull'anziano padre. Oggi l'autopsia ne darà la conferma.
La prima notte nel carcere di Castrogno Mansueto Adriani, 51 anni, con una diagnosi di schizofrenia sulle spalle, l'ha trascorsa in cella con Romano Bisceglia, l'uomo accusato di aver ucciso e fatto a pezzi l'ex convivente Adele Mazza. Questa mattina Adriani, accusato di omicidio volontario, comparirà davanti al gip per l'udienza di convalida e in quella sede il suo difensore Tiziano Rossoli chiederà il trasferimento in una struttura protetta proprio per le sue condizioni di salute.
E sempre oggi il pm Irene Scordamaglia affiderà all'anatomopatologo Giuseppe Sciarra l'incarico per l'autopsia. Intanto con il passare delle ore si delineano con sempre maggiore chiarezza i contorni della tragedia esplosa venerdì sera nella casa di Villa Pozzoni dove Mansueto, dopo la separazione dalla moglie, era tornato a vivere con il padre Biagio, 88 anni, malato e su una sedia a rotelle. Quel giorno l'uomo era apparso ai familiari molto agitato e per questo intorno alle 14 era stato visitato da una psichiatra.
Nelle ore successive, oltre ai farmaci che da tempo prendeva, l'uomo ha bevuto anche parte del contenuto di due bottiglie di vino acquistate proprio poche ore prima dell'omicidio. Un mix micidiale di alcol e farmaci, dunque, che avrebbe scatenato la follia omicida dell'uomo di fronte all'anziano padre malato. «L'ho ucciso perchè mi infastidiva con i suoi colpi di tosse» ha infatti confessato l'ex operaio ai carabinieri di Giulianova qualche ora dopo il folle gesto. Secondo la ricostruzione fatta dai militari della compagnia di Giulianova, guidati dal capitano Luigi Delle Grazie, l'uomo avrebbe prima colpito l'anziano genitore con degli schiaffi per zittirlo e poi lo avrebbe colpito con la sedia. Colpi violenti a tal punto da spezzare la sedia di legno. I colpi hanno causato la frattura del cranio dell'ottantottenne e quindi un'emorragia; l'anziano, cadendo dalla sedia a rotelle, si è provocato la frattura del setto nasale e una lesione all'orbita oculare sinistra. Subito dopo il figlio, dalla cucina, è tornato in camera da letto per riposarsi. «Ho sbagliato, ho abbinato alcol e farmaci», ha detto ai carabinieri durante l'interrogatorio avvenuto nella notte, dopo le prime ore di silenzio di fronte alle domande degli inquirenti.
La prima notte nel carcere di Castrogno Mansueto Adriani, 51 anni, con una diagnosi di schizofrenia sulle spalle, l'ha trascorsa in cella con Romano Bisceglia, l'uomo accusato di aver ucciso e fatto a pezzi l'ex convivente Adele Mazza. Questa mattina Adriani, accusato di omicidio volontario, comparirà davanti al gip per l'udienza di convalida e in quella sede il suo difensore Tiziano Rossoli chiederà il trasferimento in una struttura protetta proprio per le sue condizioni di salute.
E sempre oggi il pm Irene Scordamaglia affiderà all'anatomopatologo Giuseppe Sciarra l'incarico per l'autopsia. Intanto con il passare delle ore si delineano con sempre maggiore chiarezza i contorni della tragedia esplosa venerdì sera nella casa di Villa Pozzoni dove Mansueto, dopo la separazione dalla moglie, era tornato a vivere con il padre Biagio, 88 anni, malato e su una sedia a rotelle. Quel giorno l'uomo era apparso ai familiari molto agitato e per questo intorno alle 14 era stato visitato da una psichiatra.
Nelle ore successive, oltre ai farmaci che da tempo prendeva, l'uomo ha bevuto anche parte del contenuto di due bottiglie di vino acquistate proprio poche ore prima dell'omicidio. Un mix micidiale di alcol e farmaci, dunque, che avrebbe scatenato la follia omicida dell'uomo di fronte all'anziano padre malato. «L'ho ucciso perchè mi infastidiva con i suoi colpi di tosse» ha infatti confessato l'ex operaio ai carabinieri di Giulianova qualche ora dopo il folle gesto. Secondo la ricostruzione fatta dai militari della compagnia di Giulianova, guidati dal capitano Luigi Delle Grazie, l'uomo avrebbe prima colpito l'anziano genitore con degli schiaffi per zittirlo e poi lo avrebbe colpito con la sedia. Colpi violenti a tal punto da spezzare la sedia di legno. I colpi hanno causato la frattura del cranio dell'ottantottenne e quindi un'emorragia; l'anziano, cadendo dalla sedia a rotelle, si è provocato la frattura del setto nasale e una lesione all'orbita oculare sinistra. Subito dopo il figlio, dalla cucina, è tornato in camera da letto per riposarsi. «Ho sbagliato, ho abbinato alcol e farmaci», ha detto ai carabinieri durante l'interrogatorio avvenuto nella notte, dopo le prime ore di silenzio di fronte alle domande degli inquirenti.
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