Himalaya, la spedizione inizia la sfida

Earth Mater: i sette alpinisti da ieri tentano l'ascesa sulla vetta senza nome

TERAMO. E' iniziata ieri l'ascesa verso l'Himalaya della spedizione alpinistica abruzzese Earth Mater 2011, partita una settimana fa per scalare in tre settimane una montagna senza nome nell'area Rolwaling/Everest. Il team ha come padrino e testimonial d'eccezione l'alpinista novantenne di Pietracamela Lino D'Angelo che di vette ne ha scalate in sessant'anni di alpinismo.

Il team, composto da molti teramani, dopo una settimana di trekking preparatorio ha lasciato ieri la base principale a Kathmandu, in Nepal, per iniziare la scalata vera e propria alla quale hanno preso parte Davide Peluzzi capo spedizione, Maurizio Felici guida alpina, Pancha Tamang e Chandra Bhadur Gurung, guide himalayane, Paolo Trentini medico del Soccorso alpino, Federico Spada del Soccorso alpino, Paolo De Laurentis guida alpina e Marija Herzeg della Perigeo International che si occuperà della raccolta dei campioni biologici in alta quota.

A supportare gli scalatori, che affronteranno un clima artico con neve perenne oltre i 5.000 metri e situazioni estreme oltre i 7.000 metri con venti che sfiorano i 250 chilometri orari di velocità e temperature di 60º sotto lo zero (come ha spiegato, nel corso di una trasmissione televisiva dedicata alla spedizione, il metereologo del team Roberto Madrigali), Maurizio Serafini responsabile del collegamento Earth Mater, Roberto Ferrante medico del Soccorso alpino e Biagio Mengoli del Soccorso alpino che stazionano al campo base. Da domenica al team si aggiungerà anche Gianluca Frinchillucci, direttore scientifico della spedizione, Giorgio Marinelli presidente Perigeo International e Alessandra Poggi, addetto stampa della Perigeo, che andranno incontro agli scalatori durante la discesa.

Earth Mater è una spedizione scientifico esplorativa in cui l'analisi dell'ambiente viene integrata dagli studi sull'uomo. Per raggiungere questo obbiettivo lo staff si avvarrà della collaborazione delle Università di Bologna, dell'Aquila, del dipartimento di Fisiologia umana del Centro studi sull'invecchiamento (CeSi) di Chieti-Pescara e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.

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