TERAMO

I due abruzzesi restano in India: si allungano i tempi per il rilascio

A Mumbai si è tenuta una prima udienza interlocutoria e un’altra dovrebbe esserci a inizio settimana

TERAMO. È stata un’udienza interlocutoria con una sola certezza: slittano i tempi per la liberazione dei due ragazzi abruzzesi e dei loro due amici marchigiani arrestati in India con l’accusa di aver imbrattato dei treni con dei graffiti. Il 21enne Daniele Starinieri di Spoltore, il 24enne Gianluca Cudini di Tortoreto, il 29enne Baldo Sacha di Monte San Vito in provincia di Ancona e il 27enne Paolo Capecci di Grottammare, nell’Ascolano, ieri sono comparsi davanti al giudice di Mumbai per una prima udienza nel corso della quale la polizia, che nell’ordinamento locale in questa fase rappresenta la Pubblica accusa, ha cristallizzato il reato contestato che in questo caso è quello di violazione di domicilio per essere entrati in un’area vietata che corrisponde a quella in cui si trovano treni e bus.

Nei prossimi giorni, probabilmente ad inizio settimana, lo stesso giudice fisserà una nuova udienza nel corso della quale l’avvocato difensore dei quattro, che è un legale del posto, presenterà istanza di cauzione per chiedere la liberazione degli italiani. Richiesta che dovrà essere successivamente esaminata dal giudice.

SECONDO PROCESSO IN UN’ALTRA LOCALITÀ. Ma i quattro ragazzi nei prossimi giorni dovranno affrontare anche un altro processo nella località di Ahmedabad, il luogo in cui sono stati fatti i graffiti. E, in questo caso, la polizia contesta due ipotesi di reato: quello di violazione di domicilio e quello di danneggiamento. Anche per questo episodio dovranno comparire davanti a un giudice in un procedimento giudiziario che avrà le stesse modalità di quello in corso a Mumbai.

Non è escluso, così come ricostruisce l’avvocato Vito Morena che insieme alla collega Francesca Di Matteo assiste le famiglie dei giovani nei rapporti con il Consolato e con il legale sul posto, che nelle prossime ore possano essere trasferiti nel commissariato di quella località dove continueranno ad essere assistiti dai funzionari del Consolato che in questi giorni hanno consentito a tutti loro di poter raggiungere i familiari con dei messaggi audio e video registrati. Messaggi in cui ragazzi hanno detto di stare bene, di attendere fiduciosi l’esito del procedimento e di poter rientrare presto.

LE CONTESTAZIONI E IL FERMO. I ragazzi sono accusati di aver imbrattato, nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, due convogli della nuova metropolitana della città indiana poco prima dell’inaugurazione da parte del primo ministro indiano Narendra Modi: i quattro sarebbero stati ripresi dalle telecamere mentre entravano nel deposito dei mezzi per scrivere la parola “Tas” sui convogli.

Una scritta che, inizialmente, ha portato anche all’intervento del reparto antiterrorismo della polizia indiana (ipotesi che non è assolutamente contestata a nessuno dei quattro italiani). Nella notte di sabato scorso, i ragazzi sono stati arrestati in un blitz della polizia e con l’accusa per tutti «di essersi introdotti illegalmente nel deposito della metropolitana ad Ahmedabad e di aver imbrattato alcuni treni con vernice spray». I ragazzi hanno subito spiegato che il significato di “Tas” è “Tagliatelle alla salsa”, nome della crew, cioè il gruppo di appartenenza dei writer.

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