Il Comune sospende il capo dei vigili: "Fa danno all'ente"

Il tenente senza salario presenta ricorso al giudice del lavoro

SANT'OMERO. Il Comune di Sant'Omero sospende dal servizio il comandante dei vigili urbani, il tenente Vito Rocco Pace, e lo spedisce a casa per sei mesi. Ad una prima lettura del provvedimento della sanzione disciplinare sembra che gli addebiti mossi al comandante dei vigili urbani siano relativi all'eccesso di zelo con cui ha condotto numerose indagini di polizia giudiziaria anche contro l'ente di appartenenza, alcuni dipendenti ed amministratori per gli atti adottati nell'esercizio delle loro funzioni. Un caso, quello di Sant'Omero, che finirà davanti al giudice del lavoro.

Tutto carteggio inviato, nell'arco di questi due anni, da Pace alla procura: Pace per questo è accusato di non averne mai informato i suoi organi superiori del Comune. Insomma, una sorta di "visto" preventivo che il tenente ha sempre sostenuto di non dover chiedere in quanto ufficiale di polizia giudiziaria. Ma le contestazioni addebitate sarebbero anche di altra natura, di tipo comportamentale. La sospensione di Pace dal servizio senza stipendio è l'epilogo di un lungo braccio di ferro fra il comandante della polizia locale e l'amministrazione civica che ha deciso il provvedimento di sospensione, senza retribuzione, dell'ufficiale di polizia giudiziaria per mezzo anno. L'atto che apre un contenzioso legale davanti al giudice del lavoro al quale Pace ha già deciso di rivolgersi seguendo la procedura d'urgenza porta la firma del responsabile dell'Ufficio procedimenti disciplinari, relazioni sindacali e contenzioso del lavoro, del Comune di Sant'Omero, Christian Francia. Il caso è stato già sottoposto anche al sindacato Ugl. Pace, dunque, svestirà i panni del poliziotto municipale da oggi fino a tutto marzo prossimo. A questa conclusione l'ente locale è giunta dopo una serie di provvedimenti disciplinari: in particolare di due atti irrogati a Pace per i quali pendono due ricorsi davanti al giudice al quale il tenente si è rivolto. In tre pagine Francia sintetizza le motivazioni che lo hanno portato all'emissione del provvedimento tra le quali figurano «malafede, omissioni e l'intenzionalità ripetuta ed insistita nel voler cagionare un danno all'ente». Tutti addebiti che, sempre secondo il Comune, non sono stati controdedotti da Pace. Per il comandante le cose stanno diversamente in quanto il suo unico obbligo giuridico, ha sempre sostenuto anche in sede di audizione difensiva, era di informare di fatti che potevano costituire reato solo gli organi giudiziari e non quelli amministrativi nè politici. La controparte avanza il sospetto che l'atto firmato da Francia sia illegittimo. Lo si sostiene in quanto lo status lavorativo di Christian Francia sarebbe quello di dipendente della Provincia di Teramo a comando al Comune di Sant'Omero dove è stato assunto a tempo determinato e part-time. L'ultima parola ora spetta giudice. Un provvedimento duro che incancrenisce ancora di più i rapporti, da sempre tesi, tra l'ente e il comandante.

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