TERAMO

Il conto svuotato in poche ore: truffa con la moneta elettronica

Ingegnere teramano derubato di circa 6mila euro, prelievi fatti con decine di transazioni digitali.
L’ipotesi è che le credenziali della vittima siano state rubate con una falsa email della sua banca

TERAMO. È una delle frontiere più avanzata dei cybercriminali: conti svuotati in poche ore con piccole transazioni fatte sempre più spesso con moneta elettronica. Perché l’era digitale espone tutti a rischi concreti. L’ultimo caso di un elenco che diventa sempre più lungo è quello su cui la Procura (pm Greta Aloisi) ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, con indagini delegate agli esperti della sezione operativa della sicurezza cibernetica della polizia postale.

La vittima è un ingegnere teramano che in poche ore si è visto letteralmente svuotare il conto corrente di circa 6mila euro (per l’esattezza 5mila e 900) con decine di operazioni di prelievo online risultate fatte usando le credenziali del bancomat. Prelievi di piccole somme, tutte risultate inferiori a 100 euro: stratagemma, questo, che ha ritardato anche la scoperta della truffa.

Nella denuncia la vittima ha segnalato che nei giorni precedenti al fatto ha ricevuto una segnalazione dal suo istituto di credito, o almeno da quello che lui ha ritenuto essere il suo istituto di credito, in cui lo si avvertiva che sul suo conto era stata attivata un’operazione per un pagamento di circa 2mila euro con modalità mai risultate sul suo profilo cliente. Per questo l’operazione era stata bloccata e in quell’occasione gli era stato chiesto di comunicare alcune credenziali proprio per completare l’operazione di blocco.

È quasi certo che sia stato proprio questo il modo usato dai cybercriminali per entrare in possesso di dati. I cybercriminali, infatti, spesso giocano sull’urgenza con messaggi del tipo: «Gentile cliente, è stata richiesta una spesa di mille euro, se non è lei segua il link». Ma, ripetono sempre gli esperti della polizia postale, se clicchiamo sopra il link finiremo semplicemente in una pagina simile a quella dell’istituto di credito che non è mai quella vera. Verranno richiesti i dati d’accesso e il numero di cellulare, che i truffatori richiedono per poter bloccare il finto bonifico, mai avvenuto nella realtà. Il vero bonifico, purtroppo, avverrà a loro vantaggio nel momento in cui l’utente finisce nella rete all’inganno. Arriverà subito la chiamata al fine di ottenere la cosiddetta “one time” password che giungerà tramite sms.

E grazie a questa i cybercriminali potranno effettuare il bonifico. La raccomandazione delle forze dell’ordine, dunque, è quella di non inserire mai i propri dati su siti internet inviati tramite messaggi. Ai destinatari viene vivamente raccomandato di contattare direttamente la banca o l’ufficio postale. È la strada più indicata per assicurarsi di non cadere vittime di truffe che sulla rete ormai corrono sempre più veloci.

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