Il Malibù non spegne la musica

Il titolare Bianchi: "Il mio chalet non ha violato l'ordinanza"

GIULIANOVA. «Non capisco perché vogliono impedirmi di fare musica nel mio locale, forse do fastidio a qualcuno», è lo sfogo di Dino Bianchi, titolare dello stabilimento balneare Malibù, situato sul lungomare centrale, per il quale non sarebbero sorti problemi con le forze dell'ordine, tali da implicare la sospensione della licenza di offrire intrattenimento musicale alla propria clientela. La storia ha inizio lo scorso sabato quando, secondo i carabinieri intervenuti due volte per imporre lo spegnimento della musica, in seguito alle lamentele di alcuni cittadini, il volume delle emissioni sonore non era tollerabile, vista anche l'ora tarda (mancava poco alle 2).

«I carabinieri non hanno spento la musica, sono stato io ad abbassare il volume», replica invece Bianchi, «tra l'altro, al contrario di quanto affermato dai militari, non c'era nessun vocalist intento ad emettere schiamazzi, tanto che non mi è stato elevato alcun verbale, né è stato effettuato alcun rilievo audiometrico».

Ma il giorno dopo, secondo la testimonianza del titolare, i carabinieri sarebbero tornati per notificare una multa di oltre 1.000 euro per il mancato rispetto dell'ordinanza sulle emissioni sonore.

«La sanzione, che non è stata ancora notificata, mi lascia sbalordito in quanto lo scorso sabato non si sono verificati problemi con le forze dell'ordine e non ci sono prove che testimonino che il mio impianto non sia tarato secondo quanto disposto dall'ordinanza sindacale», asserisce Bianchi, in soccorso del quale ci sono anche le affermazioni di Clotilde Castiglione, una donna residente esattamente di fronte il Malibù: «Sabato notte non c'è stata musica particolarmente alta, dalla mia abitazione, all'1.30, non si sentiva nulla di fastidioso e non capisco il motivo per cui alcune persone abbiano avvisato i carabinieri».

Bianchi, che non esclude la possibilità di affidarsi ad un legale per tutelare il proprio diritto di effettuare intrattenimento musicale dalla richiesta di revoca presentata dai carabinieri, dichiara come dietro le segnalazioni ricevute dai militari possa celarsi il titolare di un noto hotel della zona il quale, già in passato, lo avrebbe minacciato intimandogli di cessare di fare musica.

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